Mentre l’Italia calcistica vive con ansia il conto alla rovescia verso la finale di “Euro 2020”, l’antitrust accende i riflettori su alcune clausole dell’accordo fra “Tim” e “Dazn”. L’autorità si concentra soprattutto sulla distribuzione del supporto tecnologico dei contenuti dei Pacchetti 1 e 3 dei diritti per la visione per le partite del Campionato di Serie A nel triennio 2021-2024. L’intervento dell’Antitrust si è reso necessario dopo le segnalazioni da “operatori di TLC quali Vodafone SpA, Wind Tre SpA, Fastweb SpA e Sky Italia srl, hanno depositato note in cui si evidenziavano possibili effetti restrittivi della concorrenza riconducibili all’accordo tra Tim e Danz”.
Nella nota ufficiale, l’antitrust spiega che il procedimento “È volto ad accertare se esista una possibile intesa restrittiva della concorrenza con riferimento alle clausole dell’accordo che limitano commercialmente DAZN nell’offerta di servizi televisivi a pagamento, con l’effetto, fra l'altro, di ridurre la sua capacità di proporre sconti agli utenti finali e di ostacolare gli altri operatori di telecomunicazioni dall'intraprendere eventuali iniziative commerciali. L’istruttoria è, inoltre, volta a verificare la restrittività dell’intesa con riferimento a ulteriori elementi che riguardano la possibile adozione da parte di TIM di soluzioni tecniche non disponibili per gli operatori di telecomunicazione concorrenti e che potrebbero tradursi in ostacoli all'adozione di soluzioni tecnologiche proprie.
L’intesa fra TIM e DAZN potrebbe determinare significative distorsioni della concorrenza, in un contesto caratterizzato dall’evoluzione delle modalità di fruizione dei servizi televisivi verso la piattaforma internet e dai conseguenti benefici per i consumatori. Le restrizioni oggetto del procedimento potrebbero, dunque, pregiudicare lo sviluppo concorrenziale nel mercato della pay-tv e nei mercati collegati, come quelli dei servizi di telecomunicazioni fisse al dettaglio e all’ingrosso a banda larga e ultralarga e delle telecomunicazioni mobili. L’accordo potrebbe altresì impedire ai consumatori di scegliere liberamente il proprio fornitore di connettività internet e la modalità di fruizione di DAZN, con un possibile pregiudizio economico ed in termini di varietà delle soluzioni tecnologiche disponibili. Visto che la vendita delle offerte dei contenuti del Campionato di calcio di Serie A è appena iniziata, l’Autorità ha anche avviato un procedimento per l’eventuale adozione di misure cautelari che verranno decise solo laddove, all’esito del contraddittorio con le parti, dovesse risultare che i comportamenti attuati da TIM e DAZN determinino danni gravi e irreparabili alla concorrenza”.
Sull’asserita indisponibilità di soluzioni tecniche, Tim rileva che “queste sono disponibili a tutti gli operatori purché sostengano gli investimenti necessari. A tal riguardo l’Agcom ha recentemente rivolto un atto di indirizzo a Dazn e agli altri operatori affinché collaborino e investano per adottare tutte le soluzioni tecniche volte ad assicurare la trasmissione efficiente sulla rete internet. Per quanto riguarda Tim sono già stati previsti tutti gli investimenti necessari. Tim ricorda, inoltre, che le sue offerte commerciali non prevedono alcun obbligo di sottoscrizione di servizi di connettività per accedere ai contenuti pay-tv, come riconosciuto anche da Agcom. I clienti degli altri operatori possono infatti accedere liberamente alle offerte per i contenuti di Dazn, anche attraverso il set top box di TimVision. Va ricordato inoltre che Dazn si è aggiudicato i diritti per le partite del Campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024 a seguito della gara indetta dalla Lega Serie A”.
Se l’istruttoria dovesse accertare pratiche restrittive, l’Antitrust potrebbe scegliere di aprire a tutti gli operatori le stesse possibilità garantite a Tim dall’accordo.
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