Le ultime rilevazioni dell’Osservatorio Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del Territorio e acque irrigue), mostrano una preoccupante situazione idrica italiana.
Po e Arno, due fra i maggiori corsi d’acqua del nostro Paese, fanno segnare un livello inferiore del 30% e un aumento della temperatura dell’acqua di 3 gradi rispetto alla media, lo stesso per Maira e Tanaro in Piemonte, e Savio ed Enza in Emilia, con livelli al di sotto del minimo storico. Secondo le stime, in Abruzzo e Basilicata mancano all’appello, rispettivamente, 2 e 10 milioni di metri cubi d’acqua, ma a rischio siccità ci sono diverse zone del Piemonte (Torino, il Biellese, l’Astigiano e il Cuneese), insieme ad altre in Romagna e verso il Delta del Po, fra Ferrara e Rovigo, mentre il Piacentino e il Parmense sono sotto stretta osservazione, e in Lombardia la riserva idrica è scesa dell’8,5%. Non si salva neanche la Campania, dove Sele, Volturno e Garigliano per adesso restano appena sopra la media, lo stesso per i corsi d’acqua laziali, a parte i 12 centimetri a settimana con cui cala il lago di Bracciano. Ma la situazione forse peggiore è quella registrata in Puglia e Sicilia, dove la disponibilità degli invasi cala in modo drastico e sono a rischio le colture di patate e pomodori.
Una situazione grave a cui si aggiunge la diffusione di insetti dannosi per coltivazioni, come la cimice asiatica e il moscerino dagli occhi rossi, in grado di distruggere interi raccolti.
Coldiretti ha elaborato un progetto a prova di burocrazia che prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio con basso impatto paesaggistico, privilegiando il recupero di strutture già presenti. Si tratta di invasi realizzati senza l’uso di cemento, per ridurre l’impatto l’ambientale, in perfetto equilibrio con i territori, per assicurare acqua a cittadini, industria e agricoltura, e in grado di scongiurare i danni causati dalla siccità.
“È una condizione molto preoccupante che nel breve avrà necessità di concertazione, ma a cui servono soluzioni programmate per ridurre i rischi ricorrenti delle siccità. Il piano elaborato con Coldiretti è la prima risposta concreta per l’acqua, sia per il potabile che per la produzione di energia, ma recuperare tutte le acque che cadono è la vera sfida Paese. Il Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza è una straordinaria opportunità che dobbiamo cogliere. Con il Piano di Efficientamento della Rete Idraulica, a fronte di un investimento di circa 4 miliardi e 400 milioni di euro, garantisce per di più la creazione di oltre 21.000 posti di lavoro”, commentano i vertici dell’Anbi.
Secondo i dati della “NOAA” (National Oceanic and Atmospheric Administration), il 2021 potrebbe piazzarsi all’ottavo posto nella classifica degli anni più caldi di sempre, con una superficie della Terra e degli oceani superiore di 0,77 rispetto alla media storica del XX secolo.
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