L’autorità per il mercato e la concorrenza del Regno Unito ha aperto un’indagine nei confronti di Amazon e Google, sospettati di aver infranto la legge sulla protezione dei consumatori non facendo abbastanza per tutelare gli acquirenti dalle false recensioni dei prodotti.
È l’ultima notizia di una serie di indagini che in tutto il mondo si stanno susseguendo verso i giganti tecnologici: le indagini potrebbero portare a sanzioni pesanti e ad aumentare la pressione su aziende come Facebook e Apple fino a costringerle a cambiare le regole su cui basano i loro business.
È stata la “CMA” (Competition and Markets Authority) ad annunciare l’indagine formale che si basa su un’inchiesta preliminare scattata lo scorso maggio. “La nostra preoccupazione è che milioni di acquirenti online potrebbero essere ingannati dalla lettura di recensioni false e convinti della bontà di prodotti da indicazioni non veritiere - ha commentato l’'amministratore delegato della CMA Andrea Coscelli - allo stesso modo, non è assolutamente corretto che alcune aziende possano falsificare le recensioni dando ai loro prodotti o servizi il massimo risalto, mentre altre più rispettose della legge finiscano per rimetterci”.
Tutto è iniziato da un’indagine svelata all’inizio di quest’anno da “Which?”, un’associazione britannica in difesa dei consumatori che ha scoperto un fiorente mercato di aziende specializzate nel manipolare ad arte le recensioni di Amazon. Una offriva recensioni singole per 13 sterline (15 euro circa), proponendo “pacchetti convenienza” da 50 recensioni in su a partire da 620 sterline (720 euro).
Un portavoce di Amazon ha assicurato che l’azienda dedica “risorse significative per evitare che recensioni false o incentivate appaiano nel nostro store online”. L'azienda assicura di aver impedito che 200 milioni di sospette recensioni false lo scorso anno fossero viste dai clienti di tutto il mondo, e all’inizio di questo mese ha intentato una causa contro i proprietari di due siti web menzionati nell’inchiesta di Which?.
“Le nostre politiche rigorose affermano chiaramente che le recensioni devono essere basate su esperienze reali, e quando troviamo violazioni delle politiche adottiamo immediati provvedimenti che vanno dalla rimozione di contenuti abusivi alla disabilitazione degli account degli utenti”, ha aggiunto un portavoce di Google.
Resta la certezza che le autorità europee stanno aumentando la pressione sui titani della Silicon Valley: martedì, la UE ha lanciato un’indagine antitrust sul business pubblicitario di Google, poche settimane dopo aver svelato i sospetti su un uso sleale della pubblicità online di Facebook.
Sempre questa settimana, un comitato della Camera dei Rappresentanti inglese ha accolto alcune proposte di legge che puntano ad un più stretto controllo dei colossi del web.
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