Entro la prima metà di ottobre, l’obbligo di green pass sarà allargato ai dipendenti e ai titolari delle attività, in cui è necessario che i clienti ne siano in possesso, come per esempio bar e ristoranti. Ma non solo, sarà obbligatorio anche nei settori della Pubblica amministrazione, come proposto dal ministro della Salute, Roberto Speranza e da quello della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Tra l’altro, secondo quest’ultimo, tale scelta, permetterà di ridurre lo smartworking dell’85%.
L’incontro tra i ministri e il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è previsto per la giornata di domani, martedì 14 settembre. Il nuovo decreto dovrebbe entrare in vigore entro il 10 ottobre, per evitare sia di introdurre l’obbligo vaccinale e sia eventuali chiusure, dovute al peggioramento della situazione epidemiologica.
Al termine della cabina di regia, prevista giovedì mattina, sarà convocato il Consiglio dei ministri. In merito, nonostante Matteo Salvini sia restio alla nuova normativa, i rappresentanti della Lega si dicono favorevoli.
In merito alle aziende private, non è stata ancora presa una decisione definitiva, in quanto non è stato trovato l’accordo tra Confindustria e i sindacati, sul pagamento dei tamponi per i dipendenti che non intendono vaccinarsi. Per i sindacati, infatti, i prezzi calmierati non rappresentano una soluzione adatta, tuttavia, lo Stato non si occuperà di tale spesa, poiché secondo i ministri, una scelta del genere spingerebbe molte persone a non vaccinarsi, vanificando lo scopo del green pass.
Si precisa che per ottenere il certificato verde è necessario soddisfare uno dei seguenti requisititi:
- somministrazione, almeno, della prima dose di vaccino nei 15 giorni precedenti;
- guarigione dal covid nei 9 mesi precedenti;
- esito negativo, nelle 48 ore precedenti, ad un tampone rapido o antigenico.