“La pandemia ci ha procurato un trauma che per molti di noi è stato senza precedenti. Oggi possiamo dire che siamo usciti dalla fase critica, anzi assistiamo a una rabbiosa voglia di crescita anche nella comunicazione. Riprendono i consumi, torna la fiducia, il Pil rimbalza, e il mercato della comunicazione ritorna al centro come veicolo potente di sviluppo nell’economia del Paese. È un’occasione storica, anche grazie alle ingenti risorse messe a disposizione dal Next Generation Eu”.
Si è aperta con le confortanti parole di Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’UPA (Utenti Pubblicità Associati), la relazione introduttiva dell’evento annuale dell’Associazione che riunisce le più importanti e prestigiose aziende industriali, commerciali e dei servizi che investono in pubblicità e comunicazione, ospitata presso il Teatro Strehler di Milano.
Le previsioni sul mercato della pubblicità prevedono un aumento dell’8%, riportando gli investimenti annui sopra quota 8 miliardi, che significa un veloce recupero rispetto alla contrazione del 2020, effetto collaterale alla pandemia, e un superamento dei numeri del 2019 entro la prima parte del prossimo anno.
“I settori che per volumi di investimenti stanno crescendo di più, secondo gli ultimi dati Nielsen, sono l’automotive (+17% rispetto al 2020), le telecomunicazioni (+30%), la casa, sia per arredamento sia per igiene (+18%), gli alimentari (+3%) e la finanza assicurativa (+8%). Abbiamo di fronte una grande sfida che richiede un salto di qualità del sistema Paese in tutti i suoi comparti. La tecnologia sta permeando ogni ambito di vita e la pandemia ha fatto capire a tutti noi l’importanza di avere uno smartphone, un tablet o un altro schermo per collegarsi alla rete. Grazie al web durante la pandemia abbiamo avuto accesso a servizi essenziali e abbiamo assistito a un’accelerazione, di intensità mai vista prima, dell’economia digitale. È in atto la trasformazione digitale di tutti i comparti della nostra vita che vede, però, l’Italia scontare un ritardo da colmare rapidamente”.
Impegnata nel futuro della comunicazione attraverso diversi progetti come “Nessie”, un archivio dati delle aziende, la “crossmedia measurement” per analizzare in dettaglio le campagne pubblicitarie, la blockchain che renda più trasparente l’advertising digitale, e ancora la “UpaAcademy”, la formazione specialistica dei futuri manager della comunicazione, l’UPA ha chiaro anche alcuni punti fermi necessari al mercato della pubblicità. “Per investire abbiamo bisogno di negoziazioni trasparenti. Il mercato chiede che le audience – video, audio e testo – siano misurate in maniera univoca, con metriche omogenee. C’è la necessità di dati raccolti con modalità corrette e funzionali alla descrizione dell’esperienza dei consumatori. Tutto questo nel rispetto delle indicazioni contenute nella recente delibera dell’AgCom”.
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