Ha i toni drammatici di una situazione pronta a precipitare da un momento all’altro, l’allarme lanciato dal comitato di emergenza nel corso del consueto briefing dell’OMS nella sede di Ginevra. Gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, preoccupati per l’allentamento delle misure anche nei Paesi dove la variante “Delta” ha ormai preso il sopravvento, toglie ogni illusione a chi pensava che la parte peggiore della pandemia fosse comunque alle spalle.
Il rischio sempre più tangibile di nuove varianti del virus, più pericolose e di volta in volta più vicine ad aggirare le vaccinazioni, è reale. La doppia dose dei quattro vaccini somministrati finora, si affretta a specificare l’Agenzia Europea del Farmaco, sono efficaci anche contro la “Delta”, ma il problema reale contro cui combattono sia l’Europa e gli Stati Uniti è il forte rallentamento delle vaccinazioni che lascia al virus la concreta possibilità di sopravvivere mutando per l’ennesima volta. “Non è affatto finita – ammoniscono da Ginevra - anzi, esiste la forte probabilità che emergano nuove e forse più pericolose varianti che potrebbero essere ancora più difficili da controllare”.
Un allarme simile era già stato lanciato all’inizio di luglio, quando l’OMS aveva avvertito sulla probabile diffusione della variante Delta, accertata in oltre 100 paesi. “Ho esortato i leader di tutto il mondo a garantire che, entro questo mese del prossimo anno, il 70% della popolazione sia vaccinata - ha ammonito il direttore dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus - perché questo metterebbe la parola fine alla fase acuta della pandemia”.
Intanto, la conferma dell’efficacia dei quattro vaccini continua ad essere confermata ovunque: l’ultimo, in ordine di apparizione, il “New England Journal of Medicine”, che ha certificato l’efficacia del monodose “J&J”, in grado di assicurare una forte risposta immunitaria per almeno otto mesi.
Pensando alle fasce più giovani della popolazione, i ragazzi fra i 12 ed i 17 anni, al momento vaccinabili solo con Pfizer, l’EMA starebbe valutando anche la possibilità di autorizzare lo “Spikevax” di Moderna, mentre in mancanza di dati sufficienti, ritiene prematuro parlare di una terza dose.
In Italia, a preoccupare di più sono i 4,7 milioni di over 60, di cui almeno 2,2 milioni non hanno ricevuto neanche la prima dose e altri 2,55 devono ancora completare il ciclo.
Ma a togliere il sonno al mondo sono soprattutto i paesi più poveri, cominciando dall’Africa, dove la variante Delta raddoppia il numero dei contagi ogni tre settimane e meno del 2% della popolazione ha ricevuto almeno una dose.
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