È vero, le bollette di luce e gas sono un po’ come le ricette scritte a mano dai medici o l’elenco degli ingredienti di un piatto tradizionale appuntati decenni prima dalla nonna: difficile capirci qualcosa, a meno di non essere un medico o una nonna, ovvio.
È questa, in fondo, l’unica scusante che in parte assolve gli italiani fotografati dall’indagine condotta da “Arera” per conto di “Consumerismo No Profit” e “Assium” (Associazione Italiana Utility Manager), con l’obiettivo di inquadrare a distanza ravvicinata le abitudini dei consumatori italiani quando nella buca delle lettere spunta “a sorpresa” una nuova bolletta della luce o del gas.
Il risultato, anche dando per buona ogni attenuante, è impietoso: un italiano su due non sa minimamente da che iniziare per leggerle. Una situazione che spesso ha un amaro effetto secondario: alzare il numero di italiani vittime di truffe da parte di finte compagnie fornitrici di luce e gas. Lo scorso anno, ha raccontato un’altra ricerca di “mUp Research” e “Nostat” per “Facile.it”, sono stati circa 4 milioni, il 28% in più rispetto al 2022.
“Il 52% degli utenti legge soltanto la prima pagina o le sfoglia tutte ma molto velocemente. Uno dei primi elementi ad essere consultato, dopo aver verificato l’importo da pagare, è per il 29% il consumo di energia nel periodo di fatturazione. Uno su cinque (il 20,4%) controlla i consumi ma con l’obiettivo di verificare la presenza o meno di dati anomali. Infine, un altro quinto del campione (18,2%) verifica soltanto l'importo da pagare. Per chi ci prova ma proprio non riesce a comprendere la bolletta, i principali ostacoli sono rappresentati dal dettaglio tra costi fissi e variabili (58,3%), dalle diverse voci di spesa (55,1%) e dalle tariffe dell’energia applicate nel periodo (52,3%). Il 70% degli intervistati crede infine che l'adozione di un modello unificato di bolletta possa contribuire a migliorarne trasparenza, chiarezza e uniformità dei contenuti”.
Proprio per venire incontro ad un’esigenza così evidente di chiarezza, “Abbiamo lanciato assieme a Consumerismo una raccolta firme per l’introduzione in bolletta del prezzo unico in kWh (energia) e metro cubo (gas), come già avviene ad esempio per i carburanti, che ha raccolto in sole due settimane 30.000 firme e che presto verranno consegnate alle istituzioni parlamentari e governative”, ha aggiunto il presidente Assium, Federico Bevilacqua.
Tutto vero, però a voler essere sinceri fino in fondo, nulla che non fosse già stato ampiamente accertato. Nel 2018 – sei anni fa per chi preferisce risparmiare dita - un’indagine di “Cittadinanzattiva” aveva evidenziato gradi di ignoranza già allora preoccupanti: più del 30% degli italiani non era in grado di sapere se il proprio contratto fosse in regime di tutela oppure libero, a fronte di un 64% che per contro non aveva la benché minima idea di quanto ammontasse la spesa annuale familiare per gas ed elettricità.
Ma forse, tutto sommato, è meglio così. Perché conoscere e saper leggere ogni voce vorrebbe dire rendersi conto che in Italia i costi per la luce e il gas sono fra i più elevati d’Europa. Nel 2023, secondo le rilevazioni “Eurostat” elaborate da “Facile.it”, ogni bolletta da queste parti è costata il 23% in più rispetto alla media UE, assicurandoci il quinto posto in classifica. Peggio di noi solo la Germania, l’Irlanda, il Belgio e la Danimarca, mentre molto meglio è andata ai consumatori di Francia, Spagna, Svezia e Ungheria.
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