25 giugno 2021

La petizione per lasciare Jeff Bezos nello spazio

Sarà il primo turista spaziale a bordo della navetta “New Shepard”, che il prossimo 20 luglio partirà dal Texas: centinaia di migliaia di persone chiedono che non torni più sulla Terra

Autore: Redazione Fiscal Focus
È iniziata decenni fa come una corsa fra due superpotenze, Stati Uniti e Russia, poi la corsa allo spazio è diventata una faccenda a tre: Jeff Bezos, Richard Branson ed Elon Musk. Tre fra gli uomini più ricchi della galassia che dopo aver conquistato borse e finanze hanno alzato gli occhi al cielo pensando “perché no?”.

I tre, strappandosi a suon di contratti ingegneri spaziali che dopo la laurea pensavano di dover consegnare pizze a domicilio, se le suonano da tempo a botte di razzi interplanetari, e finora Musk è quello che sembrava aver accumulato un leggero distacco dal gruppo, grazie alla collaborazione raggiunta dalla sua “Space X” con la Nasa. Un bel primato, che però Bezos – mister Amazon – ha prima raggiunto il rivale di Tesla ottenendo dall’ente spaziale americano un totale di 25,7 milioni di dollari per l’accordo commerciale spaziale CCDev, e che ora sta addirittura per infrangere mettendoci il faccione. Ha ormai fatto il giro del mondo la notizia che Jeff in persona sarà uno degli ospiti della “New Shepard”, navetta della Blue Origin in partenza il prossimo 20 luglio per il primo volo turistico spaziale della storia.

Ma nessuno poteva immaginare il risvolto che la notizia ha preso: una petizione mondiale – ovviamente ironica - che chiede di lasciare Bezos nello spazio. La raccolta firme ripresa dal sito change.org, in particolare, avrebbe raggiunto e superato le 100mila adesioni di chi chiede che “mister Amazon” sia lasciato a meditare nello spazio infinito, per tutto il tempo che gli resta.

In realtà, dopo essere partito dal sito “Launch Site One”, in Texas, il viaggio durerà appena 11 minuti e porterà 6 persone a 100 km dalla superficie terrestre. Tra i passeggeri anche suo fratello Mark: gli altri posti sono stati messi all’asta, ricevendo 5.200 offerte da 136 paesi diversi, malgrado il costo abbia raggiunto i 2,8 milioni di dollari.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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