13 luglio 2021

Più di 100 esperti contro il Freedom Day di Boris Johnson

Si rischia di creare un’intera generazione di persone con problemi di salute cronici, ma anche di favorire l’insorgere di una nuova variante. Sono 122, gli esperti mondiali che in una lettera si sono appellati al premier inglese, convinto come non mai di riaprire il Regno Unito il prossimo 19 luglio

Autore: Redazione Fiscal Focus
Neanche di fronte all’incessante cavalcata della variante “Delta”, che nel Regno Unito è ormai ben più di una preoccupazione, Boris Johnson ha esitato: il prossimo 19 luglio sarà il “Freedom Day”, tutti liberi di accalcarsi, senza mascherina e senza più distanze sociali. Una teoria testarda ampliamente dimostrata per semifinali e finali di Euro 2020, quando lo stadio di Wembley era pieno “in ogni ordine e grado”, come dicono quello che masticano di cose calcistiche.

Ma ora, ad un passo dalla terza ondata che BoJo immagina felice, resiliente e soprattutto rassegnata, con una previsione a regime di 50mila infezioni al giorno, ben 122 esperti mondiali hanno preso carta e penna per firmare una petizione che bolla come “irresponsabile, prematura e pericolosa” la decisione del premier più spettinato del mondo. La petizione, pubblicata sulle pagine della prestigiosa rivista scientifica inglese “The Lancet”, chiede a Johnson di ripensarci, fin quando è ancora in tempo.

Il rischio, elencano gli esperti con dovizia, è di causare milioni di nuove infezioni, mandare al collasso il sistema sanitario nazionale e far scattare anche in chi è vaccinato problemi cronici. Una frecciata, volendo, alla corsa spasmodica del Regno Unito verso la vaccinazione, dando priorità alla prima dose per tutti invece di completare l’inoculazione completa. Risultato, l’immunità di gregge che Johnson invoca dalle prime battute del Covid – salvo ripensarci quando è stato il suo turno – non sarà mai raggiunta entro il 19 luglio, il Freedom Day: al momento, il 51% della popolazione è stato vaccinato completamente e il 68% in modo parziale.

A rimetterci, va da sé, saranno i giovani, dai bambini in su, scrivono nella lettera gli esperti: “A causa dell’elevata trasmissibilità della variante Delta, la crescita esponenziale dei contagi continuerà fino a quando milioni di persone non saranno infettate e centinaia di migliaia di altre dovranno fare i conti con problemi a lungo termine. Questa strategia rischia di creare una generazione con problemi di salute cronici e disabilità per decenni. Lasciare che la trasmissione continui durante l’estate creerà un serbatoio di infezioni che facilmente accelererà la diffusione in autunno, quando scuole e università riapriranno”.

E questo incrociando le dita, perché la situazione senza freni e controllo potrebbe dar vita a nuove varianti inedite in grado di superare le attuali protezioni vaccinali, mettendo a rischio non soltanto i sudditi di Sua Maestà, ma il mondo intero, di cui andrebbero vanificati gli enormi sforzi fatti finora. “Riteniamo non etica e illogica qualsiasi strategia che tolleri alti livelli di infezione. Il governo del Regno Unito deve riconsiderare la sua strategia attuale e adottare misure urgenti per proteggere il pubblico, compresi i bambini. Riteniamo che il governo si stia imbarcando in un esperimento tanto pericoloso quanto immorale, e lo invitiamo a sospendere i piani per abbandonare le mitigazioni alle misure sanitarie il 19 luglio 2021”. Johnson, al momento, tace.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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