C’era un tempo in cui gli italiani, per definizione, erano un popolo di risparmiatori: gente che alle lusinghe delle banche preferiva il materasso o la mattonella. Ma adesso, secondo i dati diffusi dalla Bank of England, dall’inizio della pandemia i risparmiatori inglesi hanno messo via quasi 200 miliardi di sterline. Il picco lo scorso aprile, quando le famiglie hanno depositato altri 10,7 miliardi presso banche e imprese di costruzioni, portando il totale depositato dal 31 marzo 2020 a 193 miliardi di sterline.
È l’incredibile effetto collaterale del virus, che ha innescato una sorta di boom del risparmio dovuto ad un’incertezza economica tale da convincere molti sudditi di sua Maestà a spendere meno e risparmiare di più. Nei 12 mesi precedenti ai momenti peggiori della pandemia, il totale dei risparmi depositati dai britannici è aumentato di 70 miliardi di sterline, da 1,43 a 1,5 miliardi, mentre nei 12 mesi successivi, dal 31 marzo 2020 al 31 marzo 2021, la somma totale è salita di 180 miliardi di sterline: significa un aumento del 150% durante i primi 12 mesi dell’emergenza sanitaria. Il risultato è quello di una consistente fetta della popolazione che attualmente può contare su un gruzzolo pari a quasi 1,7 trilioni di sterline rinchiusi in conti bancari. Anche se con il tasso di inflazione che il mese scorso nel Regno Unito è salito al 2,1% a causa dell’aumento dei prezzi di carburante, cibo, bevande e abbigliamento, e fra i risparmiatori serpeggia il timore che il valore del “tesoretto” possa calare. Gran parte di questo denaro è finito in conti di facile accesso, perché la preoccupazione di averne bisogno in fretta è piuttosto diffusa.
Nel frattempo, altre nubi nere che si profilano all’orizzonte e potrebbero spingere ancora sul risparmio, come ad esempio il tanto atteso “Freedom Day”, il giorno della fine di ogni restrizione che il premier Boris Johnson ha rinviato di altre quattro settimane temendo un nuovo impennarsi dei casi della variante “Delta”.
Tuttavia, mentre questo significa che molti risparmiatori stanno perdendo l'opportunità di massimizzare i rendimenti, si scorgono le prime avvisaglie di una sfida fra le banche per attirare clientela nuova. Attualmente, nel Regno Unito non esiste un conto di risparmio che possa superare il potere di erosione dell’inflazione e molti commentatori prevedono che il peggio debba ancora arrivare. “Una volta che avete creato un fondo di emergenza in grado di coprire da tre a sei mesi le spese essenziali, vale la pena approfittare delle migliori offerte”, ripetono gli esperti.
Secondo Moneyfacts, nelle ultime settimane ci sono stati segnali di ottimismo: i tassi medi di risparmio sono aumentati o sono rimasti invariati tra maggio e giugno per la prima volta da ottobre 2020. Ad esempio, il prodotto medio a tasso fisso a un anno è salito dallo 0,44% di maggio allo 0,48% di giugno. “Ci sono diversi modi per i risparmiatori per evitare delusioni, come ad esempio tenersi al passo con i cambiamenti del mercato”.
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