Quest’anno c’è una novità, invece che il primo sabato del mese come da tradizione, i saldi estivi 2023 sono anticipati a giovedì 6 luglio. E inizieranno anche con una certa omogeneità tra le varie regioni, come deciso nella seduta del 22 marzo 2023 della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Dureranno circa 6 settimane, in base alla decisione delle singole regioni italiane.
Il calendario ufficiale, regione per regione - Seguono le date di inizio e di fine dei saldi estivi. La data di inizio è differente solo per la Provincia di Bolzano, mentre quella di fine varia tra agosto e settembre. Per concludersi definitivamente entro il 30 settembre.
- Abruzzo: 6 luglio – 31 agosto
- Basilicata: 6 luglio – 2 settembre
- Provincia di Bolzano: 14 luglio (18 agosto nei comuni turistici) – 11 agosto (15 settembre nei comuni turistici)
- Calabria: 6 luglio – 30 agosto
- Campania: 6 luglio – 30 agosto
- Emilia-Romagna: 6 luglio – 31 agosto
- Friuli-Venezia Giulia: 6 luglio – 30 settembre
- Lazio: 6 luglio – 16 agosto
- Liguria: 6 luglio – 16 agosto
- Lombardia: 6 luglio – 30 agosto
- Marche: 6 luglio – 31 agosto
- Molise: 6 luglio – 31 agosto
- Piemonte: 6 luglio – 31 agosto
- Puglia: 6 luglio – 15 settembre
- Sardegna: 6 luglio – 30 agosto
- Sicilia: 6 luglio – 15 settembre
- Toscana: 6 luglio – 31 agosto
- Provincia di Trento: scelgono autonomamente i commercianti le date di inizio e fine
- Umbria: 6 luglio – 31 agosto
- Valle D’Aosta: 6 luglio – 30 settembre
- Veneto: 6 luglio – 30 agosto
Regole d’acquisto per evitare truffe - È sempre utile, nei giorni che precedono i saldi, fare un giro di perlustrazione per scegliere cosa comprare con anticipo, provarlo con calma per evitare file infinite i giorni dei saldi, e annotare il prezzo con cui è in vendita.
Quando iniziano i saldi si può, in questo modo, evitare di perdere tempo perché si va direttamente in quel negozio per quell’articolo precedentemente adocchiato, oltre che evitare di incorrere in truffe di finti ribassi con supersconti solo pubblicizzati e invece non applicati.
Per ogni acquisto va conservato lo scontrino per eventuali cambi, e ricordatevi che anche per la merce comprata in saldo è obbligatorio per il commerciante garantire resi o cambi se il prodotto è danneggiato o non conforme, ma la richiesta va effettuata entro 2 mesi. Quando non è possibile il cambio, ad esempio perché la merce è terminata, si può pretendere la restituzione dei soldi. Se il negoziante si rifiuta di effettuare il cambio si può chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, ovviamente solo se il prodotto non è stato usato e si trova nella sua confezione originale.
Vi consiglio, infine, di evitare di farvi attirare da sconti che vanno oltre il 60% perché il più delle volte si tratta di prodotti vecchi, di stagioni o anni precedenti.
Come cambia la legge sui prezzi esposti - Le nuove disposizioni, dettate dalla direttiva Ue 2019/2161 ovvero “Direttiva Omnibus”, hanno modificato la normativa sugli sconti, imponendo regole più rigide sulla trasparenza dei prezzi e sulle vendite, anche sui siti di e-commerce. Il commerciante ha l’obbligo di indicare il prezzo più basso applicato nei 30 giorni precedenti i saldi, la percentuale di sconto e il prezzo finale di vendita con i saldi. Quindi man mano che la percentuale di saldo aumenta, con il passare dei giorni, lo sconto deve far sempre riferimento al prezzo più basso e non a quello di listino.
I negozianti che fanno “sconti farlocchi” possono incorrere in una sanzione amministrativa pecuniaria da 516 a 3.098 euro, emessa dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che viene alzata da 5 a 10 milioni di euro in caso di pratica commerciale scorretta. L’importo finale della multa dovrà tenere in considerazione le condizioni economiche e patrimoniali del commerciante.