Dato per assodato lo “smart working”, davanti alla nuova categoria dei “nomadi digitali” si aprono praterie sconfinate di opportunità, a cominciare dalla prima, quella di cambiare città potendo scegliendo con cura la migliore dove vivere per servizi e connettività. L’ha realizzata “Nestpick”, piattaforma online per alloggi su richiesta che fornisce anche suggerimenti, indicazioni e consigli sulle diverse zone delle città, ha diffuso uno studio approfondito che classifica le migliori del mondo cui vivere e lavorare da remoto.
“In Nestpick, incontriamo milioni di utenti che vorrebbero cambiare località cercandone una che si adatti meglio alle loro esigenze di lavoro e stile di vita. Anche prima della pandemia, i progressi nella tecnologia e nella connettività digitale hanno spinto molte aziende ad adottare una politica che permetta di lavorare da qualsiasi posto, consentendo ai dipendenti di scegliere una sistemazione abitativa/lavorativa più adatta a loro. La pandemia ha accelerato la tendenza, tuttavia pochissimi paesi hanno adottato normative mirate ad attirare lavoratori stranieri offrendo soltanto visti a coloro che lavorano sul posto, ma perdendo l’opportunità di portare i lavoratori con salari alti nelle loro città senza la necessità di creare nuovi posti di lavoro. Per saperne di più su questo fenomeno, abbiamo deciso di indagare quali città non sono solo le più attraenti e accoglienti per gli stranieri, ma hanno anche le infrastrutture e le normative in atto per rendere semplice ai lavoratori da remoto vivere e lavorare lì”.
L’indice ha analizzato attraverso voci come “costi e infrastrutture”, “legislazione e libertà” e “vivibilità” di 75 grandi città, compresa le attrezzature necessarie per poter lavorare da remoto e addirittura la capacità del web di ogni località. Ma senza dimenticare neanche la qualità di eventi culturali, il livello di inquinamento, le condizioni meteo generali e perfino la percentuale di cittadini completamente vaccinati.
“Abbiamo iniziato lo studio selezionando un elenco di 75 grandi città mondiali spesso citate come “destinazioni più vivibili”. Essere in grado di vivere in modo sicuro e libero è spesso un fattore decisivo per i potenziali migranti, quindi abbiamo analizzato l’estensione dei diritti umani e delle libertà fondamentali in ogni luogo, nonché i livelli di sicurezza e sostegno per la parità di genere e l’inclusione delle minoranze e della comunità LGBT+ - prosegue Omer Kucukdere, fondatore e CEO di Nestpick, piattaforma nata a Rotterdam nel 2014 - la classifica offre una panoramica delle migliori città del mondo per coloro che cercano la base perfetta in cui vivere e lavorare da remoto, nonché le città che hanno il potenziale per attrarre questa nuova generazione di lavoratori in futuro”.
In vetta alla classifica svetta Melbourne, che conquista la prima piazza grazie a sicurezza, assistenza sanitaria e attività culturali e ricreative, ma grazie anche alla creazione di un visto apposito, il “Digital Nomad”, che offrono poche altre città al mondo (Zagabria, Praga, Lisbona, Tallinn, Atene, Dubai, Città del Messico e Reykiavik). Seguono dal secondo al decimo posto Dubai, Sydney, Tallin, Londra, Tokyo, Singapore, Glasgow, Montreal e Berlino. Bisogna scorrere fino alla posizione numero 63 per trovare Roma, la prima città italiana, seguita da Bari al 69esimo. Stupisce la 20esima posizione di New York e la 36esima di Parigi, mentre a chiudere la classifica, al 75esimo posto, è Medellin, in Colombia.
Svetta per la convenienza dei servizi home office Rio de Janeiro (119 euro/mese), seguita da San Pietroburgo (139) e Istanbul (169), mentre Las Palmas presenta le migliori condizioni meteo complessive e Tallinn il punteggio più alto nel contenimento del tasso di inquinamento. Imbattibili le grandi città americani per il numero di cittadini con tassi di vaccinazione completi più alti: Boston (63,31%), Honolulu (58,94%) e Seattle (54,89%).