Steve Wozniak, l’uomo che insieme a Steve Jobs inventò dal nulla l’impero “Apple” nel leggendario garage al 2066 di Crist Drive, a Los Altos, in California, ha appena fatto un dispetto all’azienda creata nel 1976, schierandosi con il “right-to-repair”, il movimento che chiede sia riconosciuto per legge il diritto alla riparazione.
“Non avremmo avuto una Apple se non fossi cresciuto in un mondo tecnologico molto aperto. Allora, quando compravi cose elettroniche come TV e radio, ogni parte dei circuiti e dei progetti era inclusa sulla carta. Un open source totale che è giusto adottare di nuovo”.
Le regole attuali in Europa come negli Stati Uniti sono limitate rispettivamente agli elettrodomestici e alle auto, e i sostenitori del movimento accusano proprio Apple di essere uno dei più accaniti oppositori alla legislazione che copra l’elettronica di consumo, poiché limita le riparazioni solo ai propri tecnici autorizzati e non fornisce pezzi di ricambio o dettagli tecnici.
Per Wozniak, che ha abbandonato la Apple nel 1985 per fondare un’azienda di telecomandi: “Il grandi colossi inibiscono il diritto di riparazione perché dà loro il potere e il controllo su tutto. È ora di iniziare a fare le cose giuste.
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