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Ti amo ancora

Autore: Ester Annetta
Se fossi una compagna, una moglie o una fidanzata tradita, sarebbe la frase che più d’ogni altra potrebbe lenire le mie pene, anche se mai darei la soddisfazione a colui che, in tal modo, tentasse di farsi perdonare, di farmene vedere trafitta.

È ciò che ho pensato quando, un paio di giorni fa, tra i notiziari online è rimbalzata la foto d’una gigantesca scritta, recante quelle parole – “Ti amo ancora”- tracciata su tutta l’ampiezza di Piazza San Carlo, a Torino.

Talmente grande da potersi vedere per intero e compiutamente solo dall’alto.

Ho ripensato ad un gesto analogo, di qualche settimana prima, con cui ad un’altra scritta – Дети (in Fiscal Focus del 19 marzo) - era stato affidato un messaggio d’amore ugualmente importante, una richiesta d’attenzione e di premura.

Allora, però, aveva riguardato precise vite umane: bambini, bersaglio d’una guerra folle e sconsiderata.

Stavolta, destinatario di quella dichiarazione, così appassionata e intensa, è stato invece un pianeta intero e, con esso, tutta l’umanità, che pare aver dimenticato che, col mostrargli cura e devozione, altro non fa che amare sé stessa.

In piccolo, sull’ultima vocale della frase, pare infatti ci fosse scritta la parola “Terra”, che avrebbe perciò svelato l’identità dell’”amante tradito” cui era rivolta una frase che, dunque, più che una formula d’amore voleva essere una richiesta di perdono.

È così, infatti, che l’ha motivata il gruppo musicale torinese Eugenio in via di Gioia che, palesandosi qualche ora dopo la comparsa della scritta per rivendicarne la paternità, ha commentato sulla propria pagina Facebook: “Qualcuno ha urlato allo scandalo contro la città. Qualcuno non vedeva l'ora di puntare il dito contro i soliti vandali. Qualcuno ha ipotizzato che fosse un'operazione di marketing di un grosso marchio.
Non è niente di tutto questo.

È la dichiarazione d'amore di oltre 150 persone che questa notte hanno condiviso 6 ore di partecipazione collettiva, di presidio artistico, di vita vera in una delle piazze più belle di Torino per fare esplodere il proprio sentimento d'amore.

Con gessetti da scuola elementare. Scotch di carta e un metro da sartoria.

Ti amo ancora. Una dichiarazione d'amore sincera. Una presa di coscienza proattiva verso una Terra che va curata. Verso un mondo economico, sociale e ambientale che va rivoluzionato.

La pioggia, domani, laverà la scritta in pochi minuti.

L’aria irrespirabile della nostra città, il consumo disastroso del nostro pianeta, l’inconsistente progetto di futuro per le nuove generazioni resteranno lì, sotto gli occhi di tutti, come da sempre, invisibili. Tutto questo non è più possibile.

Siamo stati noi a gridare: ti amo ancora.”

È vero, la pioggia promessa da qualche giorno e puntualmente arrivata in quasi tutta Italia a metà settimana avrà impiegato poco a cancellare quelle lettere, vergate con incredibile precisione con un semplice ed innocuo gessetto bianco.

E se non lo avesse fatto, saranno stati allora i ligi e puntuali operatori ecologici dell'azienda pubblica della città a ripulire il pavé da quella scritta: ingombrante, ma non per le dimensioni dei suoi caratteri, quanto per il peso che è stata capace di scaricare sulla coscienza di tutti.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata

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