28 agosto 2019

Equo compenso professionisti: anche in Puglia è legge

Autore: Redazione Fiscal Focus
Grazie al lavoro sinergico condotto dall’ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Bari, insieme agli altri Ordini pugliesi e di concerto con le altre professioni regolamentate, il Presidente Elbano De Nuccio esprime tutta la sua soddisfazione per l’emanazione della Legge Regionale n. 32/2019.
Si tratta di una disposizione normativa che, in sostanza, garantisce il riconoscimento dell’equo compenso nei rapporti con la regione Puglia e con tutte le società controllate soggette ad analogo controllo.

A norma dell’articolo 1 della richiamata Legge Regionale n. 32/2019, infatti, “La Regione Puglia riconosce pienamente il valore sociale ed economico delle libere professioni e garantisce il principio dell’equo compenso in relazione alle prestazioni rese dai professionisti in esecuzione di incarichi conferiti da enti, in ossequio ai principi di trasparenza, buon andamento ed efficacia delle proprie attività”.

Seguendo l’orientamento di altre Regioni, dunque, anche in Puglia i compensi dovranno essere proporzionati alla qualità e alla quantità del lavoro svolto. A tal riguardo, il comma 1 dell’articolo 4 dispone che “Il compenso professionale riconosciuto ai professionisti che prestano la loro attività in favore dell’ente deve essere proporzionato alla qualità e alla quantità del lavoro svolto, satisfattivo, decoroso e dignitoso.

Più in particolare, nell’ambito delle procedure di acquisizione dei servizi professionali, la Regione Puglia garantisce che:
  • i compensi siano determinati nel rispetto della Legge 4 dicembre 2017, n. 172, ovvero in conformità dei parametri fissati dai decreti ministeriali relativi alle diverse professioni, ai fini della liquidazione dei compensi da parte degli organi giurisdizionali;
  • nella predisposizione degli atti delle procedure concorsuali di individuazione del contraente, i compensi siano utilizzati quale criterio o base di riferimento per determinare l’importo a base di gara;
  • non possano essere richieste al professionista prestazioni ulteriori rispetto a quelle considerate ai fini della determinazione dell’importo a base di gara;
  • i criteri di valutazione delle offerte siano rispettosi del rapporto tra le prestazioni professionali da effettuare e il compenso pattuito;
  • nella predisposizione dei contratti non vengano inserite clausole “vessatorie” così come definite dall’articolo 13-bis della Legge 31 dicembre 2012, n. 247 (Nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense).

Si tratta di un risultato importante – sottolinea De Nuccio – che dimostra, se ce ne fosse bisogno, quanto il dialogo costruttivo con la politica è sempre foriero di proficui risultati.
Il Presidente De Nuccio ha profuso il proprio impegno con determinazione, trovando grande sensibilità da parte dell’Assessore Giovanni Giannini e del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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