23 gennaio 2016

730 PRECOMPILATO: siamo su SCHERZI A PARTE?

Autore: Dr. Antonio Gigliotti

Modello 730 precompilato: sembra di essere su Scherzi a Parte. Ma anche nei peggiori scherzi della tanto amata trasmissione televisiva che si prendeva gioco dei Vip, alla fine, lo scherzo finiva. Il malcapitato si rendeva conto dello scherzo. La faccia tesa nella smorfia preoccupata della vittima si distendeva. Appariva il sorriso felice e un po’ amaro di chi è scampato allo scherzo ma non alla gogna. Calava il sipario con la memorabile scritta “Scherzi a Parte”. Scattava l’applauso dei telespettatori. Tutti ridevano.


Invece la vicenda del 730 precompilato continua a sembrare una beffa. Uno scherzo che, con l’aggravante dell’invio delle spese mediche, adesso non fa più ridere. Anzi fa ancora più chiarezza sulla differenza che esiste tra la politica, le slide, gli annunci, le trasmissioni televisive dove, peraltro, si vuol far credere che anche gli asini sanno volare e la realtà. E ahimè, a noi tocca l’infausto compito di sottolineare quanto questa realtà sia amara.


Il 730 precompilato che avrebbe dovuto rivoluzionare i rapporti tra contribuenti e fisco si è rivelato per quello che è: un flop. L’ennesima presa per il naso a contribuenti e professionisti. Quest’ultimi anche ignorati, colpiti ancora una volta nel rispetto. Ma facciamo un passo alla volta: l’anno scorso abbiamo vissuto sulla nostra pelle la telenovela del 730 precompilato. Doveva arrivare a casa degli italiani, ricordate? Poi si è scoperto che a casa non arriva proprio nulla. In quanto il povero pensionato doveva scaricare un file (!!).


Poi si è anche scoperto che alcuni dei dati presenti erano incompleti o errati.


In ogni caso il modello non era completo, in quanto mancavano le spese mediche. Poi un provvedimento del 31 luglio 2015 ha stabilito come dovevano essere trasmessi i costi per le cure sanitarie di tutto il 2015.


Provvedimento che, in barba allo Statuto del Contribuente, ha generato il caos sotto gli occhi di tutti.


Quindi ricapitoliamo: i medici non sono in grado di trasmettere i dati, le associazioni di categoria non ci pensano neppure… e chi è rimasto a doverli trasmettere? Il solito commercialista, il quale, tra incomprensibili codici fiscali e procedure complicate, dubbi irrisolti si trova ancora una volta a dover operare nella più opaca nebbia. E non è ancora finita.


A tutto ciò occorre aggiungere la farsa degli ultimi giorni, e cioè quella dei farmacisti i quali, non avendo avuto indicazioni precise, hanno distrutto una parte consistente dei dati sul 2015.


Le procedure di trasmissione dei dati sono complicate, troppo complicate, una vera torre di babele. E come ciliegina sulla torta per la scadenza del 31 gennaio arriva una proroga al 9 febbraio.


Sì, stupendo. Mi viene il vomito”. Urlava così un famoso cantautore italiano in una delle sue più celebri canzoni.


E noi, professionisti e contribuenti, fino a quando riusciremo a sopportare queste arlecchinate? Se i nostri governanti (di oggi e di ieri), continueranno a guidarci su questi binari, lo scherzo non avrà mai fine, continuerà a confondersi con il reale.




E non arriveranno gli applausi, arriverà la disperazione, quella sì. Che non ci porterà sulla strada della ripresa, ci porterà dritti fino al burrone.

 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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