31 dicembre 2013

Buon 2014... senza se e senza ma!

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici,
è consuetudine che gli ultimi giorni dell’anno siano dedicati a dispensare auguri e buoni propositi, con la speranza che almeno in una buona parte dei casi queste manifestazioni d’affetto siano sincere.

Tuttavia, se ci voltiamo un attimo a esaminare l’anno appena conclusosi e poi analizziamo le prospettive che abbiamo davanti, ci rendiamo conto che in realtà ci servirebbe un vero e proprio miracolo... in qualunque modo la si guardi!

Nell'ambito della categoria, siamo ancora orfani e chissà se il 2014 sarà l'anno in cui avremo finalmente una governance! In ogni caso, se gli auspici partono da ciò che abbiamo innanzi agli occhi, la vedo un po’ nera. Nessun vento di cambiamento ha ancora avvolto la categoria. I protagonisti che aspirano ai posti di comando sono sempre gli stessi e non si è affatto dato seguito a quell'esigenza di rinnovamento che la categoria, e la base soprattutto, richiede da più di un anno.

Se ci voltiamo poi sul fronte fiscale, penso che da vent'anni a questa parte un anno così triste non lo abbiamo mai avuto. L’impasse nella quale l’intero sistema è piombato si presenta come conseguenza di una diffusa scarsa preparazione e di una continua mancanza di rispetto nei confronti di una categoria come la nostra, che da decenni fa da stampella all'intero apparato fiscale. Sinceramente stento a immaginare l’esistenza di un sistema fiscale italiano senza i commercialisti! Eppure, invece di prendere atto di una simile necessità di cooperare e sostenersi, l’Amministrazione Finanziaria ci ha regalato un anno caratterizzato dal susseguirsi di proroghe e dalla novità del "canale aperto", una sorta di proroga camuffata.

È comunque chiaro che senza una governance è difficile pretendere il giusto rispetto che meritiamo, pertanto uno degli auspici per il 2014 sarà proprio quello di vedere alla guida dei commercialisti una squadra direttiva dotata di competenza e voglia di fare per la categoria, magari anche capace di sbattere i pugni qualora la situazione lo richiedesse. Siamo stanchi di vedere gente che ci usa per perseguire i propri fini personali! Magari utilizzando gli incarichi a mo’ di trampolino di lancio per realizzare altre ambizioni.

Infine, per quel che concerne l'imposizione fiscale, ci sarebbe da stendere un velo pietoso. Pensiamo solo al capitolo IMU, abbiamo scoperto infatti che non è stata abolita, ma addirittura rimane nel 2014 nella famiglia della IUC. Siamo oppressi dal fisco, con una pressione fiscale che non ha eguali negli altri Paesi europei, considerato un calcolo proporzionale ai servizi ottenuti dai cittadini. Questa è la realtà, non invece quei proclami di chi fino all’altro giorno andava denunciando l’aumento delle tasse e oggi dice che la tassazione delle famiglie è scesa. È strano questo scenario che è andato delineandosi e sono altrettanto preoccupanti tali dichiarazioni, tra l’altro avallate dalla Cgia di Mestre che, mentre noi litighiamo, ha assunto il ruolo di termometro fiscale divenendo il punto di riferimento fiscale italiano. Pensate un po’!

Comunque gli italiani non credono più alle favole. Politici e politicanti dovrebbero scendere in strada a parlare con la gente, ascoltando le sofferenze e i sacrifici. Li manderei in giro a sentire i vari imprenditori per capire come vivono e con quali prospettive. Chiedo pertanto una maggiore serietà e un più elevato grado di rispetto nei confronti dell’intelligenza degli italiani.

Per concludere, vorrei sinceramente augurare a voi e a tutti gli italiani un 2014 pieno di speranza e di cambiamento, mettendo quindi da parte un latente pessimismo col quale volenti o nolenti in questi tempi abbiamo dovuto fare i conti. Vorrei, pertanto, che in questo nuovo anno alle porte possa esservi uno spiraglio di ripresa, con protagonisti diversi e un potenziale maggiore di speranza e fiducia.

Intanto, tra pranzi, cene e cenoni, io mi ritaglio il mio spazio e, scarpette ai piedi, mi dedicherò alle prime corse del 2014 augurando a voi, amici sportivi e non, un nuovo anno migliore di quello che ci siamo appena lasciati alle spalle. “Amo l'atletica perché è poesia. Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta”, con queste parole di Eugenio Montale vi abbraccio e vi saluto!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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