17 ottobre 2014

Commercialisti e semplificazione: anno buono?

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici,

all’indomani del Consiglio dei Ministri che ha dato il via libera alla nuova manovra finanziaria, non posso che soffermarmi su legittime riflessioni in merito alle misure oltreché alle dichiarazioni eclatanti alle quali ormai ci hanno abituati. Come ben sappiamo, ogni azione della squadra esecutiva è volta a semplificare (così dicono), le procedure burocratiche e fiscali al fine di snellire gli adempimenti in carico ai cittadini/contribuenti. Questo è lo slogan di fondo che sta accompagnando le scelte del governo Renzi, ma che era altresì presente anche durante i due esecutivi precedenti, quello di Monti e quello di Letta per intenderci.

Snellire. Semplificare. Tagliare, sforbiciare. Ridurre. Parole chiave di un sistema che dev’essere riformato. E su questa scia dovrebbe dirigersi anche il recentissimo DDL Stabilità, focalizzatosi (come si evince dalle indiscrezioni) sul taglio dei contributi per i neoassunti, sul fondo famiglia, sul fondo 'buona scuola', sulle partite Iva, sull’ecobonus e su tanto altro ancora. In generale le misure sembrano buone, bisognerà però vedere se alle parole seguiranno i fatti e se questi fatti saranno veramente attuativi di tali disposizioni.

Possiamo riassumere la manovra in pochi punti. Sostanzialmente, il governo intende tagliare i contributi per i neoassunti a tempo indeterminato con un limite massimo annuo di 6.200 euro al fine di promuovere "forme di occupazione stabile". In maniera contestuale, sono state programmate agevolazioni fiscali per il 2015 indirizzate alle partite Iva a basso reddito. Per quel che concerne gli immobili, anche per il prossimo anno sarà possibile detrarre ai fini Irpef il 65% della spesa sostenuta per migliorare le prestazioni energetiche dell’immobile. E poi ci sono le agevolazioni familiari e sul mondo del lavoro, come il fondo famiglia da 500 milioni di euro annui a decorrere dal 2015 da destinare al finanziamento di interventi a sostegno dei nuclei familiari o il bonus 80 euro e l’incremento di 250 milioni all'anno a decorrere dal 2015 per la social card, per non parlare del TFR in busta paga. Insomma, questi e tanti altri sono gli interventi varati, per i quali però manca ancora un tassello: l’attuazione. Solo allora potremo dire che il governo ha fatto qualcosa di utile. Per il momento possiamo solo giudicare in base all’esperienza passata e, a fronte di ciò, sappiamo che spesso “si dice ma non si fa”.

Appurato che la manovra finanziaria potrà introdurre non pochi miglioramenti nel sistema Paese, dobbiamo altresì prendere atto che, stando a quanto affermato dal presidente Renzi, nell’Italia da lui sognata non ci sarà più bisogno dei commercialisti! Il nostro ruolo, ridotto ai minimi termini, non sarà più utile! E sì, perché tutti i modelli verranno inviati dall’Amministrazione Finanziaria in maniera precompilata. Si sa infatti che buona parte del lavoro dei commercialisti consiste in una mera compilazione dei modelli! Ma facciamola finita!

Sia bene inteso: a me fa piacere che non si abbia più bisogno di noi per la compilazione di modelli quali appunto quelli relativi alla Tasi o al 730, perché si tratta di attività che ci fanno perdere del tempo e, vista poi l’esiguità del risultato, non ci garantiscono alcun ritorno economico. Mi spiego meglio: se dopo un lungo calcolo vien fuori che il mio cliente deve pagare una Tasi di 12 euro, con quale coraggio potrei chiedergli un compenso? Pertanto, mi dichiaro soddisfatto che presto si possa fare a meno di noi per questi adempimenti. Ben vengano i modelli precompilati! Tra l’altro, come ho più volte ripetuto, stanno parlando di un ritorno all’imposta unica. D’accordo! Ma qualcuno si ricorda anche la Iuc doveva essere un’imposta unica e invece ne sono venute fuori tre? Sembra che qui tutti siano di memoria corta!

Ma… e sì, c’è un ma! Prendiamo il caso del modello 730 precompilato. Questo arriverà al contribuente, che per esempio potrebbe essere mia madre. Dunque, non sappiamo ancora in che modo, ma il modello arriverà a mia madre, comprensivo di tutte le voci. Sempre a mia madre, contribuente inesperta in materia fiscale, viene chiesto di dare esatta conferma al Fisco circa la veridicità della compilazione. Io, in tutta franchezza, dubito che ne sia capace. Pertanto dovrà rivolgersi a un commercialista quantomeno per chiedergli un consiglio (gratuito!).

E medesima falsa semplificazione è quella che intravedo nella questione dei minimi. Hanno modificato il regime dei minimi, lasciando inalterate le semplificazioni. Ed allora mi chiedo, basterà questo per spingere questi contribuenti a gestirsi da soli? Ma siamo un po' seri..non esiste un minimo in Italia che si gestisce da solo senza l'ausilio di un professionista.

Quindi… di quale tipo di snellimento stiamo parlando? Il punto è che con queste sedicenti semplificazioni noi commercialisti ci abbiamo sempre rimesso.

Lungi da me fare il gufo, come il presidente del Consiglio potrebbe immaginare. Io sono solo realista. Apprezzo le novità e la voglia di semplificare, tuttavia il mio più vivo desiderio sarebbe che questa benedetta semplificazione sia reale e concreta, non una mera fantasticheria di chi scrive le leggi!
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