Cari amici non finisco mai di stupirmi. Dopo le slide, il diluvio. Ho pensato di riadattare così la citazione di Luigi XV, il ben poco illuminato re francese. Dopo la conferenza stampa all’insegna dell’ “annuncite” condotta dal Presidente del Consiglio sui benefici della Legge di Bilancio, la firma del Decreto Legge Fiscale ci potrebbe mostrare qualcosa di un po’ più concreto. Da tempo ormai ci hanno offuscato la mente convincendoci di aver imboccato la strada della semplificazione.
Nei tanti, troppi, talk in cui in questo periodo politici e politicanti imperversano per convincerci di votare sì o no al referendum, non mancano i riferimenti al rapporto rinnovato di fiducia tra contribuente e fisco.
Gli esempi più gettonati: l’ormai famigerato 730 precompilato, l'arrivo dal 2017 di una comunicazione Iva periodica trimestrale che dal prossimo anno come per incanto finirà sui nostri tavoli e su tutti l’addio a Equitalia. L’ente la cui soppressione si ammanta di panacea di tutti i mali. Il cerbero a tre teste che abbaia contro il contribuente.
La verità è che la politica ha la memoria corta o ha l’arte dell’inganno in tasca. Sappiamo tutti che Equitalia era una società con capitale prevalentemente pubblico e le direttive cui si atteneva erano impartite dai tanti Governi fotocopia che in questi decenni abbiamo dovuto subire. Si parla da settimane di rottamazione cartelle. E allora mi chiedo, considerato che vi sono nel governo anche dei tecnici e professionisti, ma ci si è mai domandati, prima degli annunci, cosa ad esempio dovevano fare contribuenti e professionisti in occasione della scadenza imminente del 20 ottobre dove c’ era la possibilità di chiedere una riammissione alla rateazione dopo la perdita dell’ agevolazione per mancato pagamento delle rate? I clienti chiamavano in studio e tutti noi non sapevamo cosa consigliare (come al solito).
Questo perchè ancora una volta, come ormai da anni, viviamo senza un'adeguata programmazione fiscale, ma solo del provvedimento che può essere utile al momento. Perchè, diciamolo chiaramente, dietro la slide o lo spot, non c’era nulla. Ed ecco la confusione di migliaia e migliaia di contribuenti, che si rivolgono a noi o ai vari uffici senza avere alcuna adeguata risposta.
Per non parlare delle multe. Un giorno avrebbero rottamato anche queste, ci è stato detto dopo: niente condoni, solo qualche sconto sulle more.
Capisco tutto: il momento elettorale, la propensione all’aggiustamento della verità, qualche tecnico che sfrutta questo o quel provvedimento per racimolare qualche voto, ma almeno noi professionisti quelli veri:
• quelli che stanno sul fronte,
• quelli che non vivono di incarichi,
• quelli che non hanno ricevuto la promessa di qualche poltrona,
• quelli che hanno dedicato una vita a questa professione e non hanno ricevuto tanto in cambio
• quelli che nonostante tutto sono sempre in ufficio sacrificando molto spesso anche le cose più care quali la famiglia,
evitiamo di glorificare questo o quel politico o tecnico solo per qualche tornaconto o qualche promessa..
Ho lasciato alla fine un altro nodo della manovra: Equitalia. Oggi apprendiamo che sarà sostituita da una nuova società con un nuovo nome: AGENZIA DELLE ENTRATE: RISCOSSIONE. Si occuperà della riscossione come Equitalia e nello stesso modo agirà nei confronti dei contribuenti in caso di mancato pagamento di tasse e imposte. Tomasi di Lampedusa in maniera preveggente diceva che in Italia se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi. Siamo stati accontentati. Ancora una volta.
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