24 agosto 2020

Con la complicità di Covid e ombrellone

Autore: Direttore Antonio Gigliotti
Cari amici,

Eh sì, siamo ancora qui, oggi, domani, e ci saremo in ogni occasione nella quale sia richiesto uno sforzo alla nostra professione, così come ogni volta nella quale vi sia una notizia da dare, visto che, non dimentichiamolo, Fiscal Focus è una piattaforma di aggiornamento professionale, ma anche una testata giornalistica, e le notizie non si fermano mai.

Fatta questa doverosa, per quanto scontata, premessa, vorrei condividere con voi una riflessione - ancora una volta amara - ma con un pizzico di fiducia in più visto che, per una volta, mi sento meno solo.

Ricordate una frase che tanto è andata di moda negli ultimi tempi in ambienti politici? “Agire con il favore delle tenebre...”, più o meno suona così, ed oggettivamente rende molto bene l’idea. È la perfetta immagine di un’azione compiuta di nascosto, furtivamente, approfittando della notte...

Ebbene, la mia sensazione è che la storia si ripeta, solo che questa volta il “favore” è l’emergenza Covid, con la complicità di quella sindrome da ombrellone che (giustamente) coglie tutti noi dopo che la prima parte del 2020 ci ha messo a dura prova, e non promette affatto bene per il prosieguo.

E così, mentre siamo ancora tutti distratti, travolti e stravolti dalla marea di problemi, timori e norme di questo anno orribile – e magari (non sarebbe la prima volta) complice il fatto che per quei quattro giorni di ferie che facciamo non vogliamo sentire niente e nessuno – proprio sotto il nostro naso si tra costruendo la peggiore riforma fiscale di tutti i tempi, e poco o nulla si muove.

Davvero vogliamo immaginare di fare quattro, se non dodici dichiarazioni dei redditi annuali? Davvero vogliamo “berci” la mega bufala, perché di questo si tratta, che la liquidazione mensile / trimestrale del dovuto verrebbe eseguita in automatico dall’Agenzia delle Entrate, sulla scorta delle risultanze delle fatture elettroniche? Amici, ma di che si vaneggia, quando un secondo dopo si dice che queste dichiarazioni infrannuali andrebbero a tassare il flusso di cassa, ovvero l’effettivo incassato / pagato? Forse che ora la fattura debba essere emessa, sempre e comunque, all’atto dell’incasso e noi, distrattoni che non siamo altro, non ce ne siamo accorti? E tralasciamo, per amor di patria, tutte le questioni di inerenza, di parziale deducibilità ecc. ecc.
Amici, se non ci diamo una svegliata, è finita. È finita per noi, destinati senza alcun dubbio all’infarto, ma soprattutto è finita per le imprese, da un lato uccise dalla burocrazia che (ahahahah!) dovrebbe essere semplificata, e dall’altro si troverebbero a partire dal 2021 a versare le imposte subito.

Possono inventarsi qualsiasi astrusa motivazione, possono anche darla a bere ai profani, ma per quanto ci riguarda il disegno è chiaro ed inaccettabile, tanto più che tutto questo – come recentemente evidenziato dal collega Zanetti - è palesemente teso a far sì che per il 2021 le imprese mettano mano al portafoglio immediatamente. Il “gioco” è evidente... dato che il 2020 è un anno orribile, dal quale discenderebbero acconti minimi se non nulli per il 2021, come fare a mandare avanti la baracca se gli imprenditori vengono chiamati al saldo solo nel 2022? Semplice! Chiedendo loro di pagare in anticipo. D’altra parte... gli imprenditori notoriamente, e ora come non mai, navigano nell’oro!

Godetevi le ferie, amici, ma non dimenticate: non appena rientrati nella quotidianità non dobbiamo consentire alla marea di adempimenti che ci attende, al timore di un nuovo lockdown, alla nostalgia da ombrellone di distrarci ulteriormente. Squarciamo le tenebre con le quali stanno tentando di ottenebrare la nostra attenzione, ci attende quella che potrebbe essere la battaglia più importante di sempre.


“Nel prepararsi per una battaglia ho sempre scoperto che i progetti sono inutili,
ma la pianificazione è indispensabile.”
D. EISENHOWER

 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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