27 marzo 2014

DIPENDENTI RICCHI? SIAMO ALLE SOLITE!

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi, siamo alle solite giornate caratterizzate dal consueto tran tran di adempimenti, burocrazia e clienti che non pagano, e per di più da notizie che ti fanno saltare dalla poltrona.

In questi giorni ha fatto da protagonista la “sparata della signora Bindi”, che dall’alto della sua preparazione, ha individuato una zona grigia in cui si annidano, commercialisti, notai e avvocati, dimenticando invece la ‘zona’ da cui proviene, che di grigio potrebbe coprire non solo l’Italia, ma anche l’America visto che abbiamo il presidente Barak Obama in visita nel nostro Paese in questi giorni.

La notizia di oggi riguarda invece i dati pubblicati dal MEF dai quali risulterebbe che i dipendenti guadagnino più degli imprenditori. Trattasi di una sfilza di numeri e percentuali che il Ministero pubblica ogni anno. Dati sui quali quasi tutti i giornali si azzardano a dare giudizi, il più delle volte a mio modesto parere, errati. Le analisi sottolineano infatti che il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è pari a 17.470 euro, laddove quello dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.280 euro, quello dei pensionati pari a 15.780 euro e, per concludere, il reddito medio da partecipazione in società di persone e assimilate è pari a 15.850 euro. Un’isola felice sembra essere quella degli autonomi, con un reddito medio dichiarato pari a 36.070 euro.

Ora, a chi si è scandalizzato per tali evidenti ‘squilibri’, vorrei spiegare con molta chiarezza che, nonostante la crisi, il dipendente percepisce in ogni caso il proprio stipendio, fatta eccezione per quelle aziende che sono costrette a chiudere o a licenziare, in tal caso ovviamente non esiste nè lo stipendio nè l'azienda. Forse le grandi firme abituate più ai salotti che alla vita reale, questo non lo sanno.

Gli imprenditori, complice anche e soprattutto la difficile congiuntura economica che il nostro Paese sta vivendo ormai da più di cinque anni, proprio per fronteggiare la crisi si sono trovati spesso costretti a chiudere le partite Iva o a non pagare le imposte dichiarate, pur continuando a pagare gli stipendi ai propri dipendenti.

Questa è la realtà. Quindi, bando alle ciance, e si inizi seriamente a guardare negli occhi con serietà la drammaticità della situazione economica che sta investendo la Penisola. Stiamo parlando di imprenditori che non riescono a sopravvivere con la propria azienda nel marasma della recessione. È quanto mai evidente che le illustri penne dei vari quotidiani italiani non hanno la benché minima idea di che cosa significhi barcamenarsi mentre tutto intorno sta crollando. Loro sparano giudizi, salvo poi andare a contestualizzare i dati. Lo sforzo sarebbe immane!

Riconosco tuttavia che non si può generalizzare neanche con l’eccesso di bontà, perché ci sono quegli imprenditori senza scrupoli che evadono le tasse sottraendo al fisco una buona parte di reddito, ma non sono la maggioranza. Gran parte delle piccole e medie aziende, (nonchè i nostri studi), è soffocata dal peso delle tasse, da una burocrazia asfissiante e dal crollo dei consumi.

Pertanto, riferendomi a questi illustri "giornalisti", ritengo che sarebbe opportuno che si documentassero prima di prendere carta e penna e riempire pagine di quotidiani. Una documentazione che non dovrebbe andare troppo lontano dalla necessaria contestualizzazione dei dati, senza della quale quegli stessi dati non ci direbbero nulla, risulterebbero appunto inutili. Chiedo sempre ai medesimi di andare presso le aziende e di intervistare gli imprenditori, per toccare con mano la drammatica realtà che stanno vivendo. Poi, dopo, forse, ne potremmo anche riparlare!

Insomma, basta con le stesse storie trite e ritrite, ogni volta però private della verità! “La verità è come il cauterio del chirurgo: brucia, ma risana”, ha scritto tanti anni fa Riccardo Bacchelli. Mai affermazione risultò più attuale! Solo con la verità possiamo risanare l’Italia.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy