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È NATALE. TUTTI PIÙ BUONI… MA…

Cari colleghi, è dello scorso venerdì la notizia dell’addio del nostro ex presidente alle competizioni elettorali. Siciliotti ha infatti ufficializzato il proprio fatidico “passo indietro” con una lettera rivolta a tutti noi.

Non ritengo vi siano dubbi in merito al fatto che siamo al cospetto di un gesto altamente “responsabile”, eppure nessuno può opporre obiezione se mi azzardo a sostenere che sia altrettanto “tardivo”. Sono convinto infatti che di ben altra levatura sarebbe stato il prestigio di tale decisione, qualora si fosse palesata prima del Commissariamento straordinario disposto dal Guardasigilli, ossia quando da più parti lo si chiedeva in maniera insistente e il nostro ex presidente ribatteva ostentando l’insensata volontà di protrarre ancora la contesa.

Appurato ciò, passiamo alla lettera e al suo contenuto. Spero che ad oggi in molti abbiano avuto la possibilità di leggerla, al fine di poter intavolare un discorso su basi condivise. Per quanto mi riguarda, l’ho letta e su determinati passaggi devo ammettere d’aver provato un certo disgusto.

Ora, tralasciando i commenti intrisi di compiacimento e idolatria formulati ultimamente dai supporters di sempre, vi sono comunque dei punti obiettivi sui quali ancora una volta il nostro ex presidente ha deciso di dire la sua mezza verità, lasciando ombre laddove la completezza delle informazioni gli avrebbe potuto arrecare danno. In sostanza, se nella lettera predica l’UNITÀ allora forse qualcosa è andato storto mentre la scriveva, perché quella missiva sembra voler dividere più che unire.

Infatti, come si può andare nella direzione di una presunta unità:
• se si continua a rivendicare un ipotetico risultato di parte e si evocano nuovi ricorsi?
• se si continua a raccontare solo una parte della verità? Siamo stanchi di sentir parlare esclusivamente di Aosta. Siciliotti avrebbe dovuto avere, almeno in questo frangente, l’onestà intellettuale di citare anche i casi di Bari ed Enna, che dimentica con estrema facilità;
• se si mette da parte ciò che il decreto afferma in merito al conflitto di interessi nel quale si è trovata la maggior parte dei componenti del Consiglio nazionale, tra l’altro candidati alle elezioni, con reiterati comportamenti censurabili in fatto e in diritto?

Non intendo quindi nascondere anche in tale circostanza, piaccia o meno, la mia opinione, ossia che questo gesto, giunto al momento sbagliato, non accenna minimamente a mettere a freno la macchina del fango su una vicenda che risulta quanto mai impantanata.

E poi vogliamo parlare del risultato politico da lui riportato nella recente competizione elettorale?...Ebbene anche in tale contesto, ancora una volta ha perso l'occasione di riconoscere il risultato politico del 15 ottobre. Avrebbe dovuto avere il coraggio di ammettere, che Lui ha perso, ed anche in modo abbastanza sonoro, per l'incapacità dimostrata, di capire quelle che erano le vere necessità della base che "Utile al Paese" si è trovata ad affrontare un momento delicato senza alcun appoggio da parte del CNDCEC.

Un suo supporter scrive, che bisogna riconoscere a Siciliotti, di aver governato la Categoria nel peggiore momento degli ultimi anni, MA, lo stesso avrebbe dovuto avere il coraggio, di affermare che cosa Siciliotti ha fatto per aiutarla veramente la categoria in questi ultimi anni. Ecco perché è stato sconfitto politicamente.

Qualche collega, mi faceva notare, come dalle sue parole traspare un certo astio nei confronti di chi gli ha sbarrato la strada, dimostrando per l’ennesima volta, l'incapacità al confronto verso chi la pensa in maniera diversa.

Tuttavia, prendendo atto che non c’è stata la fine del mondo e siamo ancora tutti vivi e domani festeggeremo il Santo Natale, vorrei provare a dimenticare per un po’ questa brutta pagina che la nostra amata categoria sta vivendo.

Colgo l’occasione quindi, per augurarvi delle festività serene nella speranza che possiate trascorrere il Natale con le persone a voi più care, aggiungendovi l’auspicio che almeno questo periodo di pace e bontà possa riportare la ragione in tutti noi, soprattutto tra i vari contendenti alla guida della categoria, affinché si possa approdare a una soluzione condivisa e unitaria.

Buon Natale,
Antonio Gigliotti
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata

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