18 settembre 2013
18 settembre 2013

...E quindi uscimmo a riveder le stelle!

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,
è arrivato persino il vicepresidente della Commissione europea, Olli Rehn, a ripetere quello che noi andiamo dicendo da settimane. La soppressione dell’Imu sulla prima casa è inutile se non ci sono le coperture per rispettare gli impegni presi in sede comunitaria, come il mantenimento del deficit al di sotto della soglia del 3% del Pil.

I provvedimenti legislativi adottati nell’ultimo periodo dalla nostra poliedrica squadra esecutiva sono risultati pertanto inutili, come un buon motore privo però di qualcuno che lo sappia usare. Questa è la sintesi della metafora usata dallo stesso Rehn che, in riferimento al recente ritorno di Raikkonnen al Cavallino, ha paragonato l’Italia alla Ferrari della Formula 1. Un buon motore e buona tecnica, tuttavia, a differenza della Rossa a quattro ruote, il nostro Paese manca di capacità di cambiamento e di voglia di adeguarsi alle mutate esigenze dettate dalla difficile congiuntura economica e finanziaria che stiamo vivendo. Insomma, non abbiamo un buon pilota. E non mi meraviglio.

La mia opinione in merito alla preparazione di governanti e affini è ormai di dominio pubblico. Spendo tempo e parole a sottolineare quanto poco siano convincenti i provvedimenti dell’ultimo momento, quelli dettati dall’emergenza e gettati in pasto ai cittadini come fumo negli occhi, per nascondere le vere problematiche che dilaniano la Penisola.

Ma non siamo nel Medioevo. La gente legge, guarda la tv, naviga su internet… insomma si autoinforma e comprende che non è l’Imu il nostro problema. Soprattutto non lo è quando la sua soppressione implica l’introduzione di nuove tasse per poterne garantire la copertura.

Ecco, ritengo che la classe politica sia inadeguata. E leggo l’intervento del vicepresidente Rehn alla stregua di una conferma di un tale mio pensiero. Il punto, però, è che dalle parole dell’alto dirigente europeo vien fuori anche un’altra importante notizia, vale a dire che il nostro Paese può farcela, che abbiamo delle opportunità. Basta però saperle giocare.

Abbiamo il motore, abbiamo il talento, abbiamo le capacità tecniche… ci manca qualcuno che le sappia mettere insieme, miscelandole nella giusta dose, e che ci faccia fare quello sperato e atteso salto oltre la cortina della crisi. Finora ci hanno solo chiesto soldi e sacrifici, ma credo sia arrivato il momento di chiedere la nostra contropartita per quanto abbiamo versato in termini economici e sociali. Una ricompensa che potrebbe corrispondere con la ripresa, con quella luce in fondo al tunnel che finora hanno avuto la fortuna di vedere solo i ministri!

L’Italia non è un Paese perdente e non lo sono neanche gli italiani. Proprio in questi giorni abbiamo assistito al capovolgimento di quella che, solo un anno fa, si era presentata come una grande tragedia tutta italiana: mi riferisco alla Costa Concordia arenata lungo il litorale dell’Isola del Giglio. Devastata dall’errore di un italiano, la tragedia si è trasformata in vittoria proprio in questi giorni grazie a un’équipe anch’essa tricolore che, sventando rischi ambientali e tecnici, ha rimesso in posizione verticale la nave.

Ecco, da un simile evento dovremmo prendere esempio, comprendendo che da ogni situazione, persino dalle più difficili, è possibile tornare a galla, risalendo la china e ristabilendo un equilibrio andato perduto.

E quindi uscimmo a riveder le stelle”, con queste parole, dopo tanto peregrinare, Dante dà conclusione alla sua Commedia. La mia speranza è che in un periodo non troppo lontano anche il nostro Paese possa tornare a ‘vedere la luce’ e a crescere verso una nuova ripresa.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy