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FASSINA: MA LEI LI CONOSCE I COMMERCIALISTI?

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici,
qualche sera fa mi sono imbattuto in alcune dichiarazioni dell’ex viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, ospite del programma Virus. Il tema di discussione era inerente al numero eccessivo di inadempimenti in capo ai contribuenti e all’evasione fiscale.

Già in tempi non sospetti mi ero avvicinato all’onorevole Fassina e il mio approccio fu tutt’altro che negativo. Egli sosteneva infatti che accanto alla grande evasione esiste una forma di piccola evasione che si potrebbe definire di sopravvivenza, cioè di quei piccoli contribuenti che se non facessero un po’ di evasione sarebbero stati costretti a chiudere. Ovviamente un’affermazione del genere, espressione del reale contesto economico del Paese, fece storcere il naso a qualche politico da salotto. Tuttavia in quell’occasione Fassina aveva ragione da vendere.

Purtroppo però anche i migliori finiscono per cadere quando si pensa che la gente sia ignorante. Ed è quello che è accaduto al suddetto onorevole l’altra sera in tv. Come ho accennato, si parlava di tasse e di evasione e Fassina affermava, giustamente, che non è possibile nel nostro Paese spendere più per il commercialista che per le imposte: è necessario un intervento. L’affermazione mi è parsa subito ottima, in linea con quanto dichiarato in precedenza. Ma non è tutto oro quel che luccica! Tant’è che nel giro di qualche secondo, lo stesso, parlando di semplificazione, ha esordito affermando che a tal proposito, esiste un regime dei minimi semplificato che non fa pagare Iva, niente studi di settore, niente registri, ma solo una piccola imposta sostitutiva. A tal proposito ricordo altresì che lo stesso Renzi annunciando il nuovo regime forfettario, lo presentava come un qualcosa che poteva essere gestito dal contribuente senza l’ausilio del commercialista.

Se non conoscessi approfonditamente la materia, avrei anche potuto prender per buone le suddette dichiarazioni. Ma ahimè sono un commercialista e in più persona attenta, quindi mi è saltata la mosca al naso e avrei voluto che qualcuno gli avesse risposto a tono e con una minima cognizione in materia fiscale. Purtroppo questi programmi non sono che talk show politici in cui la controparte è sempre qualcuno che parla quella lingua astrusa della politica.

A ogni modo, se fossi stato presente all’onorevole Fassina, senza andare indietro negli anni, avrei voluto chiedere:

• chi ha combinato il pasticcio dell’Imu terreni agricoli, con complicazioni tali da mettere in serie difficoltà contribuenti e professionisti?

• Lei è veramente convinto che il vecchio regime dei minimi, con tante semplificazioni, poteva permettere al contribuente di gestirsi senza l’ausilio di un commercialista, come più volte affermato anche dallo stesso premier Renzi? Lei pensa che sarebbe stato in grado qualora avesse dovuto seriamente lavorare, gestirsi una contabilità del genere senza l’ausilio di un professionista?

• Chi ha stabilito la cessazione del vecchio regime dei minimi, l’introduzione di un nuovo regime forfettario dal 2015 e, a febbraio, in corso d’anno, ha stabilito la reintroduzione del vecchio regime dei minimi? È questa la semplificazione di cui parlava?

• E cosa mi dice della dichiarazione precompilata, che vi vantate di inviare a domicilio? Ma siate un po’ seri, dite agli italiani le cose come stanno, cioè che non inviate assolutamente niente e che bisogna scaricarsela dal pc, dunque soltanto uno che ha già delle competenze in materia può farlo. Penso, a questo punto, ai pensionati! Che Dio li aiuti! Oppure, se non interviene la mano divina, dovranno rivolgersi comunque al commercialista che poi, nel caso dovesse segnalare errori o integrazioni, rischia anche di dover pagare di tasca propria imposte e sanzioni;

• E poi, mi consenta, di professionisti che lei chiama commercialisti, ed a cui si rivolge, magari ne avesse in parlamento! Da come si esprime, dimostra di non conoscere la realtà quotidiana. Del resto se la popolazione italiana si è allontanata dalla politica ci sarà anche una ragione! Grazie alla semplificazione, di cui Lei ed i suoi colleghi da anni parlate, noi professionisti ne paghiamo le conseguenze, lavorando senza poterci far pagare, com’è accaduto con l’Imu terreni agricoli o con la Tasi per la quota parte a carico dei locatari. Nello specifico, in quest’ultimo caso, dopo aver fatto calcoli per ore, poteva accadere che risultava da pagare un importo irrisorio o addirittura il minimo legale, che non si versa …

Ebbene, lei non sa che tanti di noi per queste operazioni, frutto della vostra semplificazione, non abbiamo avuto il coraggio di chiedere neanche un centesimo, nonostante ci abbiamo speso tempo e lavoro.

Per il futuro parli di cose di cui conosce, e non in teoria. La realtà, da buon politico, ha dimostrato di non conoscerla…

Vorrei quindi chiudere con una simpatica espressione di Albert Einstein, secondo il quale, “la teoria è quando si sa tutto ma non funziona niente. La pratica è quando tutto funziona ma non si sa il perché. In ogni caso si finisce sempre con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perché”.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata

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