13 febbraio 2014

Potrebbe interessarti anche:

Quotidiano
18 novembre 2023

Il caso Indi

Leggi l'articolo
Quotidiano
13 aprile 2024

Un mondo a parte

Leggi l'articolo
Quotidiano
30 settembre 2023

Io capitano

Leggi l'articolo
13 febbraio 2014

I VERI EROI SIAMO NOI

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,
ancora oggi sulle varie testate giornalistiche televisive e stampate possiamo leggere della lotta intestina che sta logorando il maggiore partito di governo, vedendo contrapposti l’attuale presidente del Consiglio e il segretario del partito di appartenenza dello stesso. Quale sarà il motivo di questo tira e molla? Il benessere del Paese? Gli interessi dei cittadini? Le misure ‘vere’ per la crescita? Ma no! Che sciocchezze! La causa di tanto astio è ovviamente la poltrona di capo del governo.

Insomma, siamo al cospetto della storia di sempre. La storia infinita. Quella che non ci interessa più. Quella della quale siamo stanchi e preferiamo cambiare canale, sbrigandocela da soli. Perché, parliamoci chiaro, se aspettiamo loro non andiamo da nessuna parte. Non vado quindi tanto lontano dalla realtà se mi azzardo ad affermare che quel che rimane agli italiani è solo un trasversale senso di sfiducia nei confronti della classe politica che dimostra di giorno in giorno la propria incompetenza e la propria inadeguatezza.

Pensando a questa situazione di stallo che si è ormai creata nel nostro Paese, mi sono ritrovato a riflettere su una questione particolare come quella dei senatori a vita. Tutti noi sappiamo che, a parte gli ex Capi dello Stato, possono essere nominati senatori a vita proprio dal Presidente della Repubblica altri cinque personaggi che abbiano fatto distinguere il Paese in campo artistico, scientifico, sociale e letterario. Ben vengano quindi le nomine dei mesi scorsi. Tuttavia credo che i veri eroi della Patria, quelli che danno lustro all’Italia perché permettono la crescita, siano tutti coloro che ancora oggi hanno il coraggio e la forza di fare impresa. E non mi riferisco solo agli imprenditori, quanto anche a tutti quei colleghi che, rimasti orfani di governance, continuano ad andare avanti con tenacia.

Raccolgo ogni giorno gli sfoghi di colleghi e clienti che non sanno più quale strada imboccare, piegati come sono dalle ristrettezze economiche e dalle richieste dello Stato che sono sempre più esigenti. Proprio di recente mi sono trovato a discutere con una persona a me molto cara, mia suocera, che ha investito tutti i propri risparmi in una piccola azienda artigiana dell’hinterland bolognese. Lei mi confidava che, alla luce delle difficoltà economiche generali, la tentazione sarebbe quella di chiudere i battenti anche perché ha ormai raggiunto l’età pensionabile. Tuttavia non può permetterselo proprio a causa degli investimenti fatti garantendo personalmente con le banche. Se dovesse chiudere manderebbe in fumo i sacrifici di un’intera vita trascorsa in quell’azienda.

Esempi più crudi del disagio che sta vivendo il Paese possono poi essere scovati nelle colonne di cronaca dei giornali. Tant’è che mentre a Roma si contendono una poltrona, la gente la fa finita perché in preda ai debiti e alla disperazione. È successo a Pescara, dove un pensionato di 70 anni, esasperato dall’insostenibile peso dei debiti pendenti con Equitalia, si è suicidato.

Questa è la realtà italiana. Una realtà in cui le imprese devono gridare la propria richiesta di aiuto, senza essere certe che qualcuno, dalle alte sfere, le aiuti. Sul punto, si terrà proprio a Roma il prossimo 18 febbraio la manifestazione delle aziende. I politici e i governanti avranno il tempo e la voglia di ascoltare?

Per quel che concerne noi commercialisti, come ho accennato, la situazione non è molto diversa da quella dei piccoli e medi imprenditori. Portiamo avanti i nostri studi tra disagi, scarsa chiarezza e incomprensioni. L’insoddisfazione regna sovrana, anche perché non c’è nessuno che combatta per i nostri diritti.

Detto questo, mentre c’è chi ‘gioca’ alla staffetta sulla nostra pelle, io mi trovo costretto a lasciarvi per tornare a occuparmi dei miei problemi quotidiani, simili a quelli di migliaia di voi e a tutti quegli imprenditori che non sanno a quale santo votarsi.

Ogni potere umano è composto di tempo e di pazienza”, scriveva Balzac. La nostra pazienza però sta per finire e di tempo non ne abbiamo più a sufficienza per permetterci di proseguire su questa triste strada. Siamo stanchi!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata

Potrebbe interessarti anche:

Quotidiano
18 novembre 2023

Il caso Indi

Leggi l'articolo
Quotidiano
13 aprile 2024

Un mondo a parte

Leggi l'articolo
Quotidiano
30 settembre 2023

Io capitano

Leggi l'articolo
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy