23 settembre 2011

La fretta… Brutta consigliera

A cura di Antonio Gigliotti

Non t'affrettare a parlare, ma ad operare.

Lotta all’evasione e carcere per chi evade le tasse. Non è il motto di una pubblicità, ma il contenuto della manovra bis. Sembra proprio che su questi temi, sia stata ideata, presentata, votata e divulgata la serie di riforme da poco varate.

Tremonti versus Visco. Infatti l’attuale Ministro dell’Economia va nella direzione opposta rispetto a quella percorsa nel 2000 dal suo predecessore. Perche l’allora ministro Visco in tema di norme penali, intervenne per un suo alleggerimento? Lo stesso interpellato, così chiariva: «La vecchia “manette agli evasori” aveva avuto il solo effetto di intasare le procure e di non mettere le manette a nessuno». Tale conseguenza, giustamente era stata contestata dall’opposizione di allora, anzi il responsabile economico di FI dell’epoca, Antonio Marzano, aveva sottolineato e lamentato che rimanevano sul tappeto due questioni.

La prima consisteva nel fatto che l’accertamento all’evasione doveva essere assolutamente rivisto, in quanto gli accertamenti effettuati mettevano in risalto l’inadeguatezza dei controlli, spesso frutto di errori dell’Amministrazione fiscale e quindi la causa di un elevato numero di contenziosi, dai quali la stessa Amministrazione spesso ne usciva soccombente.

La seconda questione riguardava, invece, il dolo ciò in considerazione del fatto che spesso l'evasione non è dolosa, ma deriva da errori d'interpretazione: tanto più probabili con una legislazione fiscale farraginosa e oscura come quella italiana.
Parole sante, potremmo dire, che avrebbero dovuto trovare conferma nell’attuale panorama fiscale, determinato invece, da una miriade di norme, non coordinate, poco comprensibili agli stessi addetti ai lavori, i cui chiarimenti sulle stesse da parte dell’Agenzia, intervengo a distanza di mesi o addirittura di anni, da quando il contribuente ha dovuto applicare quella disposizione.

Allora mi chiedo, non avrebbe fatto forse meglio Tremonti ad attendere, per l'eventuale e populistica reintroduzione di norme inerenti le «manette agli evasori», che certamente ha un grande effetto comunicativo, la sempre annunciata (dallo stesso attuale Governo) riforma fiscale? E quindi, solo dopo aver agito su una legislazione tributaria, che sia divenuta non più «farraginosa e oscura», si poteva e si doveva intervenire sul fronte penale.

Ed invece, ci troviamo l’ennesima distorsione di una manovra, che - da quanto sembra - si preannuncia insufficiente. Mi auguro che i prossimi provvedimenti siano davvero pensati meglio e con la dovuta precauzione soprattutto quando si formulano nuove norme che possono determinare delle conseguenze penali in capo al contribuente, con il rischio del carcere e senza alcuna immunità parlamentare che invece copre i nostri governanti.
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