13 aprile 2012
13 aprile 2012

MONTI: bocciato la notte prima degli esami

A cura di Antonio Gigliotti

Senza istruzione corriamo il rischio di prendere sul serio le persone istruite. (Gilbert Keith Chesterton)

Anche ieri altre due morti. E ancora, a far da comun denominatore con i precedenti fatti di cronaca, questa difficile situazione economica che si riversa nei rapporti tra imprese e Fisco.
Criticità che hanno portato un ragazzo aretino di 27 anni, artigiano, a togliersi la vita. Il giovane imprenditore, secondo le prime notizie, era ossessionato dai debiti con il Fisco, pendenze che non riusciva a saldare. L’altro caso parallelo per tragicità e motivazioni, è accaduto nel trevigiano, dove un imprenditore agricolo si è suicidato a causa dei travagli economici che la sua azienda sta attraversando.

Davanti a tali aspri eventi, qualsiasi commento rischia di cadere nella triste retorica di osservatori inermi. Eppure non possiamo lasciare che la vita scivoli via così, senza porci interrogativi assetati di risposte.

Pertanto, mi chiedo… ma non ci era stato detto che con la riduzione dello spread l’economia era al sicuro? E che dopo la fase delle tasse sarebbe arrivata quella della rinascita?

Quali giustificazioni si daranno ai cittadini tartassati, soprattutto dopo queste e, purtroppo, tante altre vicende di cronaca nera?

Dai primi dati, ci risulta che 8 famiglie su 10 sono rimaste a casa nel week-end di Pasqua, rinunciando, quindi, alle gite fuori porta. Forse questo potrebbe avere degli effetti anche sulla dieta, con grande soddisfazione delle ragazze in occasione della prossima prova costume.

Ma non era certamente questo che ci era stato promesso dal Governo Monti. Ricordo, come son certo accadrà a molti di voi, che la squadra dei tecnici alla guida dell’attuale Governo, ci aveva, si, promesso lacrime e sangue, ma anche tagli alla spesa pubblica ed agli sprechi e, dulcis in fundo, strumenti per lo sviluppo e la ripresa economica.

L’unica promessa mantenuta è stata quella delle lacrime e del sangue, quello che stanno versando gli italiani, ma per il resto purtroppo solo promesse e niente di fatto.

Pensate soltanto allo scandalo emerso ancora una volta in merito ai rimborsi pubblici ai partiti ed all’uso privatistico che in alcuni casi c’è stato.
I vari partiti della maggioranza, mai così uniti, hanno trovato una sorta di accordo, proprio in questi giorni, per introdurre nuove regole, al fine di rendere più trasparenti i bilanci interni, senza però toccare l’ammontare complessivo dei fondi concessi.
Dopo la levata di protesta da parte di chi voleva abolirlo, è stato sostenuto da alcuni che “il finanziamento pubblico è un baluardo della democrazia, senza il quale i vari partiti dipenderebbero dalle varie lobbies private”.

Ma c’è ancora qualcuno, tra noi, tra tutti gli italiani, che è ancora disposto a credere che tali affermazioni siano vere e fondate? In realtà siamo al cospetto dell’ennesima bufala, in quanto, se anche si abolisse il finanziamento pubblico dei partiti, gli stessi sarebbero comunque ricchi. Il motivo? Ebbene, esistono già le varielobbies industriali che, temendo di perdere i diversi sussidi statali, provvedono da tempo a rimpinguare in modo più che generoso le casse delle tesorerie dei partiti.
Basti pensare che solo nel 2010 le contribuzioni private hanno superato la cifra di 70 milioni, mentre nel 2008 erano addirittura sopra i 100 milioni.

In sostanza, quindi, al di là dei finanziamenti pubblici, i partiti ricevono in media 80 milioni all’anno dai vari privati (industrie, imprenditori, banche, ecc.). A questo punto, che la smettessero di prenderci per i fondelli!

E poi, come possono pensare di raggiungere l’obiettivo dell’equità, tanto sbandierato nei programmi di questo Governo, per dare fiato alla crescita? Ma a quale crescita si riferivano?
Un’altra domanda che mi sorge si riferisce proprio agli istituti di credito. A tal proposito mi chiedo che tipo di controllo abbiano fatto sulle banche per costringerle a riaprire i rubinetti del credito, dopo averle finanziate al tasso dell’1%.

Caro Professore, si ricorda cosa accadeva (e mi auguro accada tuttora!!!) all’Università, dove Lei insegnava, quando non si rispondeva alle domande d’esame? Ebbene, si veniva bocciati...
Stia attento, dunque, che per Lei sta per arrivare una bocciatura senza possibilità di riparazione a settembre.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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