10 marzo 2015

POS: anche la sanzione !? Non ci siamo…

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici,

da queste pagine mi sono soffermato più volte sul problema dei Pos, vale a dire su quella norma che ha previsto per imprese, professionisti, artigiani e commercianti l’obbligo, a far data dal 30 giugno 2014, di installare il POS. Obbligo a fronte del quale non era prevista nessuna sanzione.

Obbligo giustificato ancora una volta come strumento per aumentare la tracciabilità dei pagamenti, quindi di lotta all’evasione.

Ora, a scanso di equivoci e soprattutto onde evitare che i soliti ipocriti della politica ci additino come difensori degli evasori, precisiamo subito che provvedimenti simili non hanno smosso di un centesimo l’evasione. Una battaglia, questa, che non si combatte con il Pos, ma forse con una politica fiscale diversa. Tuttavia per raggiungere un simile livello di alta gestione della cosa pubblica ci vorrebbero politici all’altezzaE qui casca l’asino.

Analoga situazione si è verificata quando si pensò che abbassando il limite al contante si poteva ridurre l’evasione. Il risultato invece è stato assolutamente di segno opposto: i numeri dell’evasione non sono mutati e i negozianti, soprattutto nei rapporti con i clienti esteri, ne sono usciti danneggiati.

Trattasi dell’ennesimo onere in capo ad artigiani, commercianti e professionisti che reca ulteriori spese e adempimenti inutili.

E chi sono, secondo voi, i veri beneficiari del provvedimento? Non certamente le casse dello Stato (sarebbe quanto meno un fatto positivo), ma i soliti fortunati! Ancora una volta gli istituti di credito, che andrebbero a lucrare su costi di operazioni, di canone noleggio e altro.

Ecco, si dimostra nuovamente che si parla in un modo e si agisce in senso contrario. Fra l’altro qualche giorno fa è stato presentato un DDL che prevede per chi utilizza il Pos la possibilità di dedurre alcuni costi, ma nel contempo si introduce una sanzione di 500 euro per chi non lo ha installato. In caso di rilevazione della violazione e quindi del mancato adeguamento, scatterebbe un’ulteriore sanzione di 1.000 euro con il rischio di sospensione dell’attività professionale o commerciale.

Cari amici, risulta evidente che continuano a non capire il vero problema, del resto stando nei palazzi del potere si fa fatica a capire cosa succede fuori.

Io posso comprendere che un negoziante debba installare il Pos, in quanto ha rapporti con i privati, ma faccio fatica a capire l’utilità se non invece in termini di costi superflui e adempimenti inutili del Pos per un agente di commercio o un grossista. Ma per cortesia qualcuno spieghi a questi maghi dell’economia che l’agente di commercio, ad esempio, quando percepisce le provvigioni, le riceve con bonifico e non ha alcun contatto con il consumatore finale! Così come del resto accade per un grossista.

Ma come si fa a parlare di riforma del fisco e di semplificazione, se poi non si cambia marcia?

Fra l’altro emerge un aspetto inquietante, da una recente indagine, e cioè che nonostante i proclami, le tasse non accennano a diminuire! Tasse che contribuiscono ad alimentare una macchina burocratica che a sua volta fa sprecare tempo a chi crea ricchezza per il Paese.

Uno studio di qualche giorno fa, ha calcolato come un’azienda tipo, per essere in regola con il fisco debba sopportare annualmente un costo medio di 7.600 euro circa. Caso unico in Europa, dove un’azienda deve dedicare IN MEDIA 269 ORE DI LAVORO ALL’ANNO PER PREPARARE, COMPILARE E PAGARE moduli relativi alle varie imposte esistenti.

Bene, si inizi a diminuire il tempo da dedicare ad adempimenti inutili e costosi e si favoriscano le imprese in modo che possano dedicarsi alla produzione!

Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi”, queste le parole di Enrico Berlinguer… La speranza è che qualcuno voglia finalmente raccoglierle e farle proprie.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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