6 maggio 2014

POS: SIAMO ALLE SOLITE

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici,

le novità quotidiane ci dimostrano che non possiamo stare affatto tranquilli. Messo da parte (mica tanto!) il capitolo del bonus 80 euro, che per la Picierno darebbe sostegno alle famiglie per almeno due settimane, i politici non smettono di fare a gara a chi la dice più grossa. Da qui al 25 maggio la maratona mediatica delle oscenità preelettorali non ci abbandonerà!

E tra le tante cose si torna a parlare di POS e di obbligo per professionisti e imprenditori a partire dal 30 giugno. In sostanza qualche giorno fa il TAR del Lazio, sezione tre, con l'ordinanza 01932/2014, depositata il 30 aprile, ha rigettato l'istanza presentata dal Consiglio nazionale degli architetti contro il D.M. 24 gennaio 2014 del ministro dello Sviluppo economico, attuativo dell'articolo 15, comma 5, del D.L. 179/2012. Il provvedimento prevede che l'obbligo di accettare versamenti attraverso carte di debito si applichi a tutti i pagamenti di importo superiore a 30 euro a favore di imprese e professionisti per l'acquisto di prodotti o per la prestazioni di servizi.

Dunque, cari colleghi, tutti attenti che dal 30 giugno dovremo dotarci di POS per combattere le file di clienti che vogliono pagare e soprattutto evitare di incassare in nero!

In realtà, mi sembra l’ennesima presa per i fondelli! Non è così che si lotta contro l’evasione! Ma davvero siamo tanto ingenui da credere che chi finora si è fatto pagare in nero non continuerà a farlo? Sarà forse scoraggiato dal POS? Purtroppo questo ennesimo adempimento non farà altro che aumentare i costi in capo ai professionisti e alle imprese, già vessati da tasse e da una forte crisi. Chi spera che possa combattere l'evasione e ridare slancio all'economia rimarrà deluso.

Il punto drammatico è che non si riesce a comprendere che l’introduzione di un ulteriore adempimento, con i relativi costi, per effetto di una norma iniqua, appesantisce l'onere burocratico del tessuto economico. E così non si va da nessuna parte!

La misura non sarà per nulla produttiva. Consideriamo in particolare gli esercizi caratterizzati da pagamenti di piccola entità, vedremo che questi saranno costretti ad assistere al dimezzamento o all’azzeramento del proprio margine che potrebbe portarli addirittura alla decisione finale della chiusura delle attività commerciali.

Ma se proprio lo Stato non può fare a meno di applicare quest’obbligo, perché non ne inserisce uno parallelo inducendo i vari istituti di credito ad annullare i costi? È una domanda retorica, so bene che non avrò mai risposta! Le imprese e i professionisti dovranno infatti sobbarcarsi dei costi per un obbligo del quale beneficerà non lo Stato, bensì le banche.

Nel caso specifico degli studi professionali, già sommersi da spese e oneri, posso assicurare che una simile disposizione porterà ulteriori momenti difficili in un contesto economico che, tra l’altro, non è dei migliori.

A questo punto mi chiedo, ma perché il governo non si impegna a ridurre seriamente le tasse delle imprese e perseguire in modo altrettanto serio l'evasione fiscale? La mia richiesta è semplice.

E' mai possibile che non si sollevi, nella nostra categoria una voce di protesta contro simili provvedimenti? Ma dove sono i nostri sindacati? E gli onorevoli colleghi transitati nelle alte sfere della politica, non pensano che anche questi siano problemi degni di tutela? Bho....

In merito poi alla questione del POS non voglio in alcun modo difendere gli evasori, il mio intento è solo quello di indicare l’inutilità del' ennesimo intervento che si presenta come un ulteriore ostacolo alla ripresa.

Se poi si pensa che siano provvedimenti tipo gli 80 euro a rimettere in moto l'economia e ad aumentare i consumi, beh, allora cari amici, non ci resta che fare le valigie e tentare la fortuna in altri lidi. Qui non c'è più spazio per nessuno... Siamo oramai alla pura follia!

Ahimè!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy