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QUANDO IL GATTO MANCA I TOPI BALLANO

A cura di Antonio Gigliotti

Ma non si era parlato di costruire un nuovo rapporto più collaborativo tra Amministrazione Finanziaria e commercialisti? Perché se questa doveva essere la direzione da intraprendere, credo proprio che abbiamo sbagliato strada. Sarà infatti balzato agli occhi di molti colleghi, oltreché ai diretti interessati che hanno ricevuto la missiva, di leggere sulla stampa di questi giorni di una lettera inoltrata dalla Direzione provinciale delle Entrate di Milano agli intermediari telematici. In sostanza, l’Agenzia ha chiaramente minacciato di disabilitare i suddetti operatori fiscali alla trasmissione delle dichiarazioni qualora negli Unico trasmessi dovessero emergere eccessive irregolarità. La normativa alla quale l’Amministrazione Finanziaria si appella sarebbe quella espressa dall’articolo 8 del D.M. 31 luglio 1998. E tutto ciò nel totale silenzio dei nostri rappresentanti, troppo presi da uno scontro intestino che li vede mettere in campo ogni forza, senza alcuna esclusione di colpi.

Bell’esempio di presenza, assistenza e tutela ai propri iscritti!! Ecco che quando i commercialisti hanno più bisogno di una governance forte e attenta, che intervenga con fragore a loro difesa, questa si dilegua.Solo due misere parole sui giornali, perse tra diverse altre dichiarazioni, per esprime il proprio rammarico, la propria voglia di rivalsa innanzi a cotanta prepotenza dimostrata dall’Agenzia. Sono sufficienti?

Eppure questa gente sa come conquistare il proprio spazio! Sono gli stessi che ancora oggi ci rappresentano e sanno bene come far sentire la propria voce sui quotidiani, ricoprendo addirittura pagine intere per affermare effettive o presunteverità sulle recenti vicende elettorali. Non sarà che risulta sempre più allettante difendere i propri interessi piuttosto che quelli della categoria? E il fatto di essere sotto elezioni, con un risultato sempre più incerto, non li avrà tratti nella tentazione di tacere sulle questioni davvero importanti, impegnandoli su fronti che sono utili solo al loro tornaconto? Anche perché sarebbe persino bastato che comunicassero l’assoluta infondatezza della presunta base normativa avallata dall’Amministrazione Finanziaria. Infatti, non sono io certo il primo a sottolineare che quell’articolo 8 del citato decreto ministeriale prevede la revoca dell’abilitazione qualora l’intermediario telematico trasmetta “dati difformi da quelli contenuti nelle copie rilasciate al contribuente o al sostituto di imposta, ovvero da quelli contenuti nelle copie da questi ultimi consegnate all’intermediario, in percentuale superiore al cinque per cento delle dichiarazioni complessivamente ricevute dall’utente, in riferimento ai dati: relativi al soggetto che effettua la trasmissione; che incidono sulla liquidazione del tributo in misura superiore al dieci per cento dell’imposta correttamente liquidata o delle ritenute dichiarate”.

Ma è probabile che non siano questi i temi che interessano chi presiede, ad oggi, la nostra categoria. In effetti, a chi potrebbe interessare una minaccia manifestata in siffatti termini quando quelle trasmissioni noi le facciamo gratis? Persino io ho fatto spallucce appena letta la notizia. Però, a prestare una maggiore attenzione al caso, ben si delinea un nuovo ordine di sottomissione emanato dall’Agenzia nei confronti della nostra categoria.Siamo sotto minaccia. Commettiamo errori e trasmettiamo in ritardo. Ma qualcuno, dalle sfere più alte del potere fiscale, si è mai chiesto il motivo di tali “irregolarità”? E qualcuno, dalle sfere più alte della nostra governance, ha mai provato a spiegarli questi motivi? Non sarà forse che se commettiamo errori è perché, ad esempio, è proprio l’Amministrazione a mettere a disposizione il materiale necessario in ritardo, com’è accaduto con gli studi di settore? È possibile che io sia l’unico a ricordare il tragicomico iter di rilascio del software GERICO verificatosi questa estate? Spero proprio di no!

In definitiva, leggendo tutto questo e non trovando, tra le pagine dei quotidiani, alcuna presa di posizione da parte di chi avrebbe le carte in regola per esprimersi in nome dell’intera categoria, mi chiedo se non sia davvero l’ora di appoggiare l’idea lodevole della presidente dell’ordine di Avellino e del collega Giampiero Guarnerio, che in tempi non sospetti, avevano proposto lo sciopero degli invii telematici e che noi su queste pagine avevamo lanciato. Tale iniziativa, fra l’altro, che in questi ultimi giorni di campagna elettorale è stata copiata e fatta propria, con un messaggio televisivo, dal presidente di un Ordine locale, potrebbe essere la soluzione definitiva per far capire all’Agenzia delle Entrate (ricordandolo anche ai nostri governanti di categoria che forse, presi come sono dal potere, lo hanno dimenticato) qual è il nostro vero ruolo. Tutto ciò nella speranza che, deposte le carte da bollo e le iniziative editoriali, il nostro presidente decida di portare avanti, almeno in questi ultimi mesi, il compito per il quale cinque anni fa era stato designato.

Perché si sa che un posto di comando vacante, lascia gli altri liberi di fare bagordi… Del resto, come si dice, quando il gatto manca i topi ballano
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata

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