22 luglio 2014

QUELLO CHE I COMMERCIALISTI SANNO… E DICONO!

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici,

le recenti vicende politiche italiane ci hanno fatto vedere di tutto e anche di più di quello che avremmo voluto vedere. Questi politici e politicanti, tra aquile, colombe e pitonesse, hanno reso l’amministrazione della cosa pubblica più simile a uno zoo che a un affare serio quale invece dovrebbe essere.

Ora, tra i tanti disagi che lo scenario attuale propone in tutti i campi, arrivano come sempre le magagne fiscali che oberano di oneri e difficoltà questa amata professione che, nel bene e nel male, ci ha dato tanto e alla quale abbiamo dato tanto. Il quadro che abbiamo davanti agli occhi è zeppo di ostacoli e per comprenderli, noi commercialisti, non abbiamo certo bisogno del tecnico di turno!!

Da diversi mesi si parla di ripresa, ma io ho potuto constatare (e non lo dico con soddisfazione) che non v’è alcun accennano al miglioramento. E questa opinione non è per nulla campata in aria, in quanto deriva, ahimè, sia dall’esperienza maturata sia nel mio studio del profondo sud che dai diversi contatti che ho in altre regioni dove l’economia prima certamente tirava di più.

Si tratta di dati di fatto che nessuno meglio di noi commercialisti, quotidianamente al fianco di imprenditori e contribuenti, può illustrare nel dettaglio! Noi sappiamo davvero qual è lo stato reale della situazione, non ci affidiamo a stime o sondaggi, i nostri numeri vengono fuori dalla vita che giorno per giorno ci pone davanti dei problemi concreti.

Abbiamo bisogno di ascoltare questo o quel politico di turno, che d’un tratto diventa esperto di economia o di diritto?

Con la franchezza della quale credo di potermi contraddistinguere, non ho alcun timore a rivelare che purtroppo neanche in questa tornata di bilanci e dichiarazioni mi è capitato di confrontarmi con imprenditori soddisfatti, fiduciosi, o addirittura contenti di pagare le tasse, come invece qualcuno vorrebbe farci credere. La gente è esausta, a partire dall’imprenditore per terminare dall’operario. Non si respira più. Siamo oppressi. E a noi commercialisti non possono darla a bere con la filastrocca che le tasse non aumenteranno!! E certo!! Dove vorrebbero farle arrivare, visto che sono già altissime? Abbiamo superato ogni livello di sopportazione e l’argine sta quasi per infrangersi, soprattutto alla luce di quest’altra ‘bellanotizia, in base alla quale da settembre sarebbe previsto un taglio di agevolazioni e sconti fiscali. Ecco, è chiaro che ai posti di comando ci sia qualche scompenso dal punto di vista comunicativo, perché se oggi dicono di non voler aumentare le tasse, poi domani non possono affermare tutto il contrario sopprimendo questi cosiddetti ‘sconti’!! È vero che tecnicamente nessuna imposta a settembre (forse) sarà aumentata, ma togliendo delle agevolazioni o sconti fiscali, non si crea forse un carico maggiore sulle spalle di quei contribuenti che prima ne usufruivano? Non ci vuole chissà quale grande competenza in ambito economico per capirlo!

E se la situazione è chiara anche a chi di economia non ha che un’infarinatura, si figurino come appare a noi commercialisti che di economia praticamente viviamo! Non ci possono far credere che gli asini volano!!!

Eppure non abbiamo mai preteso soluzioni impossibili. Come già ebbi a dire, ‘non vogliamo mica la luna’!! Ciò che pretendiamo è un sistema fiscale chiaro e sopportabile. Non so se un giorno potremmo dire che pagare le tasse è bellissimo, ma quantomeno ho la speranza che se ci si adoperasse in tal senso si potrebbe affrontare ogni adempimento con uno spirito più disteso.

Per tale ragione non posso che dichiararmi concorde con il mio caro amico Paolo Moretti, che dalle pagine de Il sole 24 ore citava Adam Smith e la cosiddetta fiducia nel sistema fiscale, un miraggio per noi italiani. Il filosofo ed economista scozzese sottolineava la fedeltà fiscale dei sudditi scozzesi del primo Settecento ascrivendola alla certezza e alla semplicità delle norme che regolavano il sistema tributario vigente, nonché alla consapevolezza che lo Stato avrebbe speso il gettito conseguito nel mero interesse della collettività.

Praticamente… un paradiso terrestre!! Oggi in Italia siamo invece sommersi dalla giungla fiscale che non ci permette di lavorare in santa pace, anche perché le regole cambiano di giorno in giorno e spesso capita che gli effetti siano retroattivi, andando persino contro agli assunti costituzionali.

In sostanza, la ripresa è solo nella mente dei nostri governanti, che però non hanno fatto ancora nulla di concreto per rilanciare l’economia. Come si pensa di incentivare le aziende? Ci rendiamo conto che il Paese è in declino a prescindere dalle stime ottimistiche? Io mi trovo spesso nella situazione di non saper cosa rispondere a quei clienti che, in sede di chiusura di bilanci o Unico, si lamentano e mi confidano che presto saranno costretti a chiudere i battenti. per incoraggiarli, cosa dovremmo dire? Che è stato introdotto un Bonus da 80 euro ...o che dal prossimo anno arriverà la dichiarazione precompilata e ovviamente non riguarderà loro?

Non si può certo sperare che questi clienti siano soddisfatti se ancora per il 2013 e per il primo semestre del 2014 la situazione non è cambiata, eppure non si fa altro che parlare da settimane della riforma del Senato. È questa la vera priorità? O piuttosto lo è risolvere i problemi degli imprenditori? Che poi sono i problemi dell’Italia economicamente ferma!!

Intanto si continua a parlare e discutere… e noi aspettiamo che questa ripresa tanto decantata si realizzi. Aspettiamo però qualcosa che, se non cambiano modus operandi, rischia di non arrivare mai!!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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