12 luglio 2012

SE NON ORA…QUANDO???

A cura di Antonio Gigliotti

Carissimi colleghi,
è ormai da tempo che invochiamo il rispetto della categoria e dei contribuenti in genere da parte dell’Amministrazione Finanziaria e del nostro legislatore.

Abbiamo più volte ribadito che vi è l’esigenza di avere norme chiare, emanate da un legislatore che dimostri di essere davvero in grado di vararle, dando prova di capacità, competenza e sensibilità nei confronti delle richieste della base. Ma ciò di cui abbiamo bisogno, in misura maggiore e prioritaria, è che si cessi di render noti provvedimenti, chiarimenti e altro a ridosso delle scadenze o addirittura in date successive alle stesse.

Abbiamo appoggiato il grido giunto dall’Assemblea dei Presidenti di Roma qualche settimana fa, il cui slogan era DATECI IL TEMPO DI LAVORARE. Il nostro auspicio è mosso dalla speranza che non si sia più, come in passato, al cospetto di meri proclami che non hanno alcuna validità né finalità, se non quella di mettere sulla bocca di tutti, iscritti e non, gli illustri nomi dei promotori.

Ebbene, a questo punto non possiamo che chiederle, caro Presidente… SE NON ORA, QUANDO? Il malcontento è chiaro e deriva:
• Da anni in cui oramai accettiamo passivamente questo stato di cose, riducendo la categoria, alla quale mi onoro di appartenere, a un’associazione di professionisti che offre gratuitamente la propria competenza all’Amministrazione Finanziaria;
• Da norme sempre più complicate e mai coordinate che hanno caratterizzato il panorama legislativo degli ultimi anni, rendendo la nostra attività sempre più difficile e piena di rischi;
• Dalla politica adottata dai diversi governi che si sono alternati alla guida del Paese nei diversi anni, senza riconoscere il ruolo fondamentale che ricopriamo nel contesto economico e fiscale;
• Dal caos fiscale, ultimo in ordine di tempo, quello relativo all’IMU, norma gestita peggio delle esibizioni dei DILETTANTI ALLO SBARAGLIO del buon vecchio Corrado. Ma la gravità della situazione si acuisce nel momento in cui a ciò si aggiunge la sfiancante consapevolezza che sul fronte dell’imposta municipale unica non è ancora finita (essendoci al varco il secondo appuntamento di novembre);
• Da norme e circolari varate in prossimità di scadenze. A tal proposito ancora una volta stiamo assistendo, mi auguro non più passivamente, a una scadenza fiscale i cui strumenti per adempiervi hanno dovuto affrontare un tortuoso cammino prima di approdare a quella che sembrerebbe la versione definitiva. Mi riferisco alla scadenza (a più riprese) degli STUDI DI SETTORE. Ricordo infatti che gli stessi avrebbero dovuto essere pronti a dicembre 2011, ma poi un provvedimento ne ha spostato la consegna e siamo giunti al 18 giugno 2012. Ora, tra questa data e il 9 luglio abbiamo dovuto addirittura assistere a ben due aggiornamenti di GERICO!!!

E non è finita qua, in quanto nella tarda serata del 9 luglio, tramite un comunicato stampa di cui si è appresa notizia il 10 luglio, si è stabilito un differimento dal 9 luglio al 20 agosto dei versamenti fiscali dovuti a seguito della compilazione degli studi di settore.

La proroga tuttavia non riguarda tutti i contribuenti soggetti a studi. Sarebbe stato troppo semplice! Essa si riferisce unicamente ai contribuenti interessati dalla variazione dei ricavi di congruità a seguito del varo della versione 1.0.2 di GERICO dello scorso 5 luglio. Quindi non una proroga generalizzata, bensì un beneficio (?) concesso in maniera esclusiva a coloro che hanno subito un cambio in corsa del risultato di GERICO per effetto dell’ultimo aggiornamento. Ciò significa che qualora qualche studio fosse stato già compilato e magari poiché non congruo lo abbiamo anche già fatto versare prima del 9 luglio, bisognerà rifare tutto per capire quali modifiche ha apportato l’ultima versione di Gerico.
Inoltre, in barba all’organizzazione del lavoro all’interno dello studio professionale, il commercialista dovrà anche tener presente che potrebbe verificarsi l’eventualità in cui un contribuente, che risultava congruo, non lo è più.

Infine ricordo che solo ieri l’Agenzia delle Entrate ha varato la circolare esplicativa di “appena” 47 pagine…

A questo punto, penso che la misura sia ormai sufficientemente colma. Non si può più pretendere che la base della nostra categoria accetti supina questo stato di cose. Chi vuole ciò, dimostra in maniera evidente la scarsa capacità di gestire un rapporto che, se non sbaglio, dovrebbe essere fondato sulla collaborazione, non sulla subordinazione.

Pertanto, non ho timore di chiarire e sottolineare il nostro sdegno nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria e del legislatore (che sebbene abbia una formazione sbandieratamente tecnica, non ha prodotto risultati sostanzialmente differenti da chi lo ha preceduto).

E in aggiunta a questa viva espressione di disagio, facendomi portavoce di una ben grossa fetta di colleghi, posso affermare, caro Presidente, che NOI non vogliamo più permettere che l’attuale condizione di stallo si protragga a lungo.

Le chiedo, a nome personale e di tanti colleghi, che faccia seguire i fatti al proclamo lanciato l’altro giorno dando così un segnale incisivo a quanti (chissà perché?) sono convinti che il suo ultimatum sia intriso di una forte strumentalizzazione.

Ne riceverebbe un bene la categoria e Lei allontanerebbe i dubbi sollevatisi a seguito di ciò che giustamente, ma forse un po’ fuori tempo, ha ufficializzato di concerto con i Presidenti degli Ordini locali.

A me non resta che chiederle… SE NON ORA, QUANDO???
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