19 luglio 2013

Potrebbe interessarti anche:

Quotidiano
23 dicembre 2023

Il nuovo che avanza

Leggi l'articolo
Quotidiano
9 settembre 2023

La stagione della memoria

Leggi l'articolo
Quotidiano
4 novembre 2023

L’amico ritrovato

Leggi l'articolo
Quotidiano
22 luglio 2023

La scoperta di Petra

Leggi l'articolo
19 luglio 2013

SEMPLICITÀ È GRANDEZZA

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,
mentre vi immagino al mare (?), a rilassarvi e prendere il sole lontani dal triste grigiore che assumono d’estate i nostri studi, vorrei farvi compagnia proponendovi una riflessione che da qualche tempo si affaccia tra i miei pensieri, fino al punto di rendersi più acuta proprio in questi ultimi giorni. Vi chiedo e mi chiedo: ma quanto ci costa essere trasparenti? È davvero così pesante gettare la maschera e mostrarsi per quello che si è, con difetti e virtù, senza pregiudizi? Abbiamo seriamente dimenticato dove sta di casa la semplicità?
Proprio qualche sera fa, mentre riflettevo sulla necessità di tornare ai valori concreti e al linguaggio semplice che sembra ormai scomparso, mi è stato mostrato un video simpatico che ha avuto davvero la forza di scuotermi. Il protagonista è il parroco di Limbiate (nella provincia di Monza e Brianza), un uomo semplice sulla cinquantina che da vent’anni circa veste i panni del sacerdote. Ebbene, questo parroco alla fine di ogni rito nuziale intona qualche strofa delle più note canzoni leggere italiane, coinvolgendo così l’intera platea di fedeli che viene investita da un surplus di entusiasmo e allegria. Magari è un comportamento opinabile, tuttavia è scevro da qualsiasi formalismo. E rappresenta sicuramente quella vita vera, fatta di esistenze e non di apparenze, di presenze reali non vanesie, che auspico possa in definitiva prender piede in tutti gli ambiti della società contemporanea.
L’atteggiamento del sacerdote brianzolo, a ben vedere, risulta essere particolarmente influenzato dalle raccomandazioni che papa Francesco esterna un giorno sì e l’altro pure. Il Pontefice, dal giorno dell’elezione, indica i percorsi sulla via della semplicità, lontani dalle effimere tentazioni dell’apparenza, dell’avidità e dei formalismi. Raccomandazioni che inoltra, in primis, proprio agli esponenti del clero, chiamandoli guide e pastori, redarguendoli in merito alle tentazioni del lusso e del potere. Iniziative, quelle avviate dal Santo Padre, che non hanno solo il sapore dell’insegnamento religioso, ma che si sono tradotte in importanti passi avanti anche sul fronte giuridico e amministrativo dello Stato Vaticano. Dopo l’enciclica a due mani, composta col papa emerito Benedetto XVI, l’attuale Pontefice ha compiuto due azioni forti: la prima, in riferimento allo Ior e con l’intento di ripristinare una maggiore trasparenza nella gestione dell’istituto; la seconda, riguarda la Riforma del sistema penale vaticano. Ma oltre a questi punti di interesse prettamente amministrativo, molti sono gli spunti sul versante meramente umano. Il papa ha recentemente ammonito i fedeli e, soprattutto, i preti e le suore, dichiarando che “per essere testimoni bisogna essere autentici e coerenti”. Un’autenticità e una coerenza che devono rispecchiarsi l’una nell’altra.
Non sono esempi di trasparenza, semplicità e concretezza? E, malgrado il rigido ambiente ecclesiastico gremito da poteri occulti, il Pontefice è riuscito a farsi largo portando questo vento nuovo di ritrovata limpidezza.
Ecco, io credo che siano questi gli esempi da mettere in pratica sia nella vita privata che in quella professionale. Il Paese, in tutti i suoi tessuti sociali, necessita della riscoperta dei valori concreti che possano far rimarginare il vulnus creato dallo sconforto generale.
Purtroppo al giorno d’oggi assistiamo a una dilagante corsa all’apparenza, dove siamo attratti dai luccichii e dagli abbagli di quelle che si rivelano essere poi delle chimere. Nella maggior parte dei casi, ci ritroviamo a lottare per effimero materialismo, costruendoci delle identità che non ci appartengono davvero. Lo schiaffo che ci ha dato il papa, così come il vento di semplice allegria che ci arriva dal sacerdote di Limbiate, devono essere gli spiragli di un cambiamento. Tuttavia sta a noi salire su questo treno, decidere che preferiamo essere ciò che siamo stati fin dalla nascita, piuttosto che vivere vite che non ci appartengono. La nostra esistenza non può essere una recita nel corso della quale ci affanniamo ad accumulare ruoli e ricchezze!
Un uomo di lettere italiano, che fu anche ministro della Pubblica Istruzione, Francesco Saverio De Sanctis, scrisse che “la semplicità è la forma della vera grandezza”. Penso, in definitiva, che sia giunta l’ora di riappropriarci di una tale incontrovertibile verità.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata

Potrebbe interessarti anche:

Quotidiano
23 dicembre 2023

Il nuovo che avanza

Leggi l'articolo
Quotidiano
9 settembre 2023

La stagione della memoria

Leggi l'articolo
Quotidiano
4 novembre 2023

L’amico ritrovato

Leggi l'articolo
Quotidiano
22 luglio 2023

La scoperta di Petra

Leggi l'articolo
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy