23 marzo 2015

SEMPLIFICAZIONE FISCALE: qualcosa che si mangia?

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,

uno degli slogan degli ultimi anni, sventolato e inneggiato dai vari governi succedutisi nel corso degli ultimi decenni, è stato quello della "semplificazione fiscale", tema di cui si sono riempiti la bocca ministri, parlamentari e vari giornalisti. Di essa si parla continuamente, soprattutto quando si vuol difendere qualche provvedimento fiscale. Ultimo, in ordine di data, il famigerato 730 precompilato che avrebbe dovuto sovvertire la tendenza degli ultimi anni e portare i poveri contribuenti a ricevere direttamente a casa un modello precompilato coi propri redditi e le imposte da pagare. Ma non è così, nonostante le tante chiacchiere da salotto televisivo dei vari politicanti di turno. La verità è che non arriva niente a nessuno, bisognerà invece scaricarlo dalla rete, previo corso d’informatica!

A ciò va ad aggiungersi poi il fatto che circa l’80% dei modelli che dovrebbero arrivare per quest’anno saranno ancora incompleti perché mancheranno alcuni dati.

Dunque, ricapitolando, questa novità è stata introdotta per semplificare… Ma ci ha portati al cospetto di modelli incompleti e difficoltà di ricezione degli stessi. Cosa accadrà, secondo voi? Io sono più che convinto che si tornerà ancora dai professionisti, dai Caf o dai patronati… Ciò in barba a tutti i pronostici di snellimento dell’apparato fiscale!

Sul punto, nei giorni scorsi leggevo che nell’arco degli ultimi dodici mesi la disciplina è stata soggetta a circa mille modifiche, con una media di quattro al giorno!!! Anche se, a onor del vero, nessuna modifica è stata introdotta il sabato o la domenica!!

E non dimentichiamoci che l’anno in esame è proprio quello in cui il governo avrebbe dovuto mettere a punto la delega fiscale. In sostanza, le cesoie sarebbero dovute cadere su norme inutili che a loro volta sarebbero state sostituite da altre più precise. Peccato però che a oggi la delega fiscale sia ancora in alto mare! E nel caos più assoluto, il governo è andato avanti a suon di provvedimenti e circolari.

Ma forse, a pensarci bene, qualche semplificazione c’è stata! Sì, prendete ad esempio la Legge Finanziaria: ebbene, quella che una volta era la Legge Finanziaria, piena zeppa di articoli, ora si chiama Legge di Stabilità ed è costituita da un solo articolo. Un grande passo in avanti! Però, vediamo un po’… Quanti commi ha questo articolo? Ecco, per la Legge di Stabilità 2015 i commi erano ben 735! Grande semplificazione!

Vogliamo parlare poi dei chiarimenti che ci arrivano, spesso e volentieri a tempi scaduti o il giorno prima della scadenza? Anche su questo fronte, infatti, negli ultimi dodici mesi abbiamo avuto circa 1086 pagine di chiarimenti e 1369 pagine di istruzioni ministeriali.... A mio parere, il più delle volte inutili, perché arrivano fuori tempo massimo.

E poi, con malcelata ingenuità, ci si stupisce che le aziende chiudono e, se possono permetterselo, vanno all’estero?

Stiamo ancora parlando di semplificazione? Perché io non ho proprio capito di cosa si tratti! È qualcosa che si mangia?

La verità è che siamo governati da gente mediocre, che non comprende le reali esigenze del Paese. E a questo punto condivido in pieno l’imbarazzo dello scrittore Gesualdo Bufalino, ossia “fra imbecilli che vogliono cambiare tutto e mascalzoni che non vogliono cambiare niente, com'è difficile scegliere!
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