7 novembre 2013

SPESOMETRO... LA FARSA CONTINUA

a cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,

qualche giorno fa abbiamo condiviso il grido d’allarme lanciato dal Coordinamento unitario delle associazioni di categoria. Le sigle sindacali mettevano finalmente in evidenza la beffa (l’ultima, ma non l’unica) allestita nostro malgrado dall’Amministrazione Finanziaria in riferimento agli adempimenti sullo spesometro.

Come abbiamo testimoniato anche da queste pagine, la categoria dei dottori commercialisti e degli esperti contabili è stata messa alle strette e definitivamente sfiancata da giochetti di potere che producono ritardi e scarsa chiarezza, generando poi problemi che cadono sì sulle spalle dei suddetti professionisti, ma anche su quelle dei contribuenti che devono pagare le tasse. Il dato evidente è la manifesta assenza di rispetto nei confronti di migliaia di professionisti che si chiudono nei propri studi dalla mattina alla sera, sacrificando passioni e affetti solo per seguire direttive che non sono mai trasparenti, che arrivano in ritardo e si ammassano le une sulle altre.

E purtroppo non è neanche più vera l’equazione ‘più lavori, più guadagni’. Anzi, magari fosse così! In quel caso voi ed io apparterremmo a una delle categorie professionali più ricche d’Italia!

Purtroppo sappiamo bene che non è così. Il peso della crisi è tutto calato su di noi. A sopportarlo non troviamo il funzionario dell’Agenzia delle Entrate, bensì il contribuente e il suo intermediario fiscale. E non lo sente neanche il politico di turno, abituato a ricevere assegni lauti che spesso non merita e che paghiamo noi con le nostre tasse. Il punto è che ciascun commercialista sa bene quanto sia difficile lasciare un cliente nel momento di massima difficoltà e non lo farebbe mai, neanche se questi fosse impossibilitato a pagare il compenso, proprio perché si è creato uno stretto rapporto di fiducia e sostegno. Se per tanti anni un cliente mi ha pagato consentendomi di andare avanti, non posso certo lasciarlo andare nel momento del bisogno. Per questo ci capita di lavorare senza incassare. Questa è la verità, sfido chiunque ad affermare il contrario!

Qualche giorno fa avevamo fatto nostro il grido d’allarme lanciato dal Coordinamento unitario delle associazioni. Bene, abbiamo sottoscritto la richiesta di proroga per la comunicazione relativa allo Spesometro. Le istruzioni e i modelli sono stati sbloccati a ridosso delle scadenze (la prima deadline è il 12 novembre, la seconda il 21). Il punto è che siamo sempre qui a chiedere un posticipo delle date non a causa delle nostre scarse capacità professionali, quanto invece per i ritardi, il poco rispetto, l’approssimazione e la noncuranza dimostrati quotidianamente e in maniera recidiva dall’Amministrazione Finanziaria. Abituata a cambiare le carte in tavola quando il gioco è già iniziato, la suddetta Amministrazione pretende una puntualità della quale non è però in grado di dare dimostrazione.

Ad oggi, tuttavia, non è giunto nulla di nuovo. Anzi quel che sappiamo è che se faremo errori o presenteremo in ritardo le comunicazioni, avremo un atto di clemenza sulle sanzioni che altrimenti dovrebbero essere applicate. Un atto di clemenza concesso a noi per un problema sostanzialmente creato da loro! Ma che non si nascondano dietro un dito!! Sappiamo bene che se le istruzioni ed i modelli fossero giunti in tempo utile non avremmo avuto bisogno di nessuna proroga, né tantomeno di essere graziati.

Per concludere, se è questa la millantata collaborazione tra istituzioni e professionisti, allora mi chiamo fuori! Anzi dovremmo farlo tutti, perché a conti fatti ci stanno prendendo per i fondelli un’altra volta. Senza ritegno!

A questo punto, anche chi ci rappresenta dovrebbe prenderne atto. Noi siamo stanchi di simili situazioni che si ripresentano con puntualità a ogni adempimento. Noi vogliamo continuare a lavorare senza dover rincorrere istruzioni e scadenze. Vogliamo seguire i nostri clienti e garantire agli stessi il rispetto di tutte le norme. Tuttavia ciò può avvenire solo in un clima differente da quello attuale, quindi in uno scenario denso di stima reciproca. Finora abbiamo sempre rispettato le istituzioni e i relativi rappresentanti. Ma ora la misura è colma! Non vogliamo più essere sudditi!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy