10 ottobre 2014

TASI: TRANQUILLI, DAL PROSSIMO ANNO SI CAMBIA ANCORA!!

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,

non mi stancherò mai di sottolineare la palese ottusità della classe politica, ( o almeno di una buona parte) presente e passata, che detiene le redini del Paese senza saper individuare la strada giusta. Siamo qui a discutere di questa TASI per la quale ancora poche sono le certezze, nonostante una delle scadenze ci attenda la prossima settimana, e già si parla di un nuovo cambiamento previsto per l’anno venturo.

Di che si tratta? Ebbene, considerando che la troppa autonomia fiscale lasciata in mano ai Comuni ha generato più caos che semplificazione, l’attuale esecutivo ha pensato bene di mettere in cantiere un nuovo accorpamento dando così vita ad una nuova imposta unica sugli immobili che potrebbe essere lanciata già il prossimo anno.

Sogno o son desto? Questa decisione, se venisse veramente adottata, potrebbe essere davvero risolutrice sia per i cittadini/contribuenti che per noi professionisti, a patto che non si riveli un bluff come è accaduto con la Iuc, che doveva essere unica invece è stata ‘una e trina’, comprensiva di Imu, Tasi e Tari.

Se l’indiscrezione dovesse trovare conferma ufficiale, si potrebbe tornare a una tassazione con detrazioni specifiche stabilite a livello centrale, non invece con le miriadi di accezioni poste dai Comuni.

L’intervento sanerebbe in parte l’abissale frattura tra l’Amministrazione Finanziaria e il Paese reale, composto da cittadini e professionisti stremati, oppressi da un’imposizione che oltre a essere pesante nella maggior parte dei casi è anche oscura e difficile da decifrare.

Con la realizzazione di questa che per ora si presenta solo come un barlume di proposta, forse si ritornerà ad una piu semplice ed equa tassazione degli immobili.

Una soluzione, questa, attesa da troppi anni e resa impossibile, finora, da una classe politica in buona parte incapace e inadeguata, priva delle necessarie competenze volte ad arginare le diverse criticità che sono emerse nel corso degli ultimi anni. A tal proposito, mi viene da chiedere come mai non si sia potuto giungere prima a questa soluzione dell’imposta unica. Ma sarebbe una di quelle solite domande ‘perse nel vento’ per le quali attendiamo risposta ormai da tanto, troppo, tempo.

Il punto è che spesso, in qualità di professionista, mi sento abbandonato. Ho l’impressione che non si prendano sul serio i disagi che quotidianamente, da non pochi anni, stiamo denunciando, facendoci anche portavoce della platea di clienti che assistiamo e rappresentiamo (a volte senza neanche ricevere il giusto compenso).

In questi anni, oltre alla gravosa crisi economica, abbiamo dovuto anche fronteggiare il caos fiscale che si presentava puntuale come un orologio svizzero. Ogni anno una novità, ogni anno nuovi ostacoli, ogni anno ingorghi difficili da superare.

Non v’è quindi alcuno stupore se la fiducia dei cittadini nelle istituzioni sia drasticamente calata. Non ci fidiamo di loro perché ci hanno dimostrato di non essere in grado di meritarselo. Oggi però è uscita questa notizia che forse, e sottolineo forse, potrebbe portare qualche miglioramento.

Pertanto mi metterò buono buono ad aspettare, si sa che la ‘pazienza è la virtù dei forti’… quindi siamo pazienti, aspettiamo! Tanto, peggio di così non può andare!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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