2 marzo 2016

Tasse: si riducono? Ma si..ma no...

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici,
il nostro come sapete è il Paese degli annunci.

Avrete certamente letto in questi giorni le parole del viceministro Morando. Si è preso i titoloni sui giornali. E non era difficile con l'annuncio che dichiara l'esigenza di bloccare per almeno tre anni l'aumento dell'Iva. Ma non finisce qui, il viceministro ha annunciato anche la riduzione Ires dal 2017 e l'anticipo taglio Irpef dal 2018 al 2017. Neanche il tempo di mandare i giornali sulla rotativa che un altro componente del governo frenava. Una domanda mi sorge spontanea: come puó governare una coalizione in cui convivono anime così diverse? Questo sì è un problema che ha sempre afflitto gli esecutivi italiani ma non riusciamo ad abituarci.

Andiamo al punto: il problema ormai annoso e quasi pedante da ricordare è l'elevata tassazione che in Italia ha raggiunto livelli insopportabili. Forse anche per questo ormai c'è una sorta di allergia a titoloni e promesse. Vi sembrerà strano ma una cosa condivido del nostro Premier: la battaglia verso Bruxelles. Ma io ritengo che se si vuole davvero procurar battaglia, come affermato anche dello stesso Giavazzi, deve valerne la pena. Litigare o esporsi per uno zero virgola di riduzione delle tasse non serve a niente. Nessuno si accorge del cambiamento.

Ieri ero a Unomattina su Rai 1 e per far capire il punto ho fatto l'esempio del paziente che va dal dietologo. Questo gli chiede quanta pasta mangia al giorno, immaginate che, il golosone, dichiari di mangiarne circa 200 g. Al che il dottore direbbe: 'deve dimezzare!'. Ora, se il ghiotto di pasta scendesse da 200g a 190g, certamente ridurrebbe, ma voi pensate che ai fini della dieta servirebbe davvero a qualcosa?
Penso proprio di no. Ecco la stessa cosa sta accadendo con le tasse.

E poi se non si taglia la spesa pubblica o meglio gli sperperi della spesa pubblica, non ne usciremo mai. E allora perchè non si taglia davvero? Ci aveva tentato anche l'ex Commissario Cottarelli, il cui unico risultato ottenuto è stato quasi il pubblico ludibrio. Cottarelli ci aveva provato. Aveva censito le migliaia di società partecipate dalle varie amministrazioni comunali, con migliaia di dipendenti, frutto di consensi elettorali conquistati nel passato e spesso in perdita. Cosa posso augurarmi? Come lo stesso Giavazzi auspico che l'attuale governo per i restanti due anni non tiri a campare seguendo slogan e facili annunci. Così cari amici non ne usciremo mai. Ci vuole coraggio. Ma Don Abbondio docet: il coraggio uno non se lo puó dare. Se non ce l'ha.

Vedi la puntata di Unomattina del 01.03.2016 "Tasse: si riducono davvero?”
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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