5 febbraio 2013
5 febbraio 2013

TUTTO IL RESTO È NOIA…

A cura di Antonio Gigliotti

Chi sbaglia paga. Questo è il succo della vicenda che avrebbe coinvolto la popstar giapponese Minegishi Minami. Stando a quanto previsto dallo statuto della propria band Akb48, nessun membro di essa potrebbe avere rapporti sessuali onde evitare di sovvertire l’aurea di star ‘acqua e sapone’ imposta dalle linee di marketing della casa di produzione. Ora, essendo stata beccata dai paparazzi mentre usciva dalla camera di un ballerino diciannovenne, risultato poi essere il suo fidanzato, Minegishi Minami si è presentata alla gogna cibernetica mostrandosi su youtube con la testa rapata. Ebbene, che si tratti di scelte di mercato o di reali sensi di colpa a noi poco importa, quel che conta è il significato simbolico del gesto. Quindi, il “chi sbaglia paga”. Regola poco conosciuta nel Belpaese, soprattutto nell’ambito della politica, spesso scarna di etica e principi.

Se una simile norma comportamentale, anche solo di facciata, dovesse essere applicata nel contesto politico italiano, avremmo una schiera di teste pelate… dal qual gruppo io potrei uscirne indenne, avendo già provveduto a conformarmi a quella che quindi pare una nuova moda!!!

Tuttavia, non ci sarebbe molto da scherzare soprattutto alla luce delle recenti scaramucce elettorali, nelle quali pare si stia giocando a chi la spara più grossa, come se l’uditorio fosse composto da soggetti di scarso comprendonio e senza capacità di discernimento.

Unica certezza… Son tutti allo stesso livello, dai bocconiani ai berlusconiani, passando per i bersaniani e senza dimenticare tutti gli altri candidati alla grande abbuffata delle elezioni politiche italiane. Tant’è che è sempre più evidente l’ingovernabilità del nostro Paese dovuta soprattutto all’assenza di governanti che ne siano all’altezza.

Sembra infatti passato un secolo da quando, disceso dalle alte sfere del mondo accademico e bancario e accompagnato dai titoloni sui giornali, il professor Monti prese in mano le redini dell’Italia incarnando la figura del padre severo, ma giusto. Una sorta di personalità autorevole e di polso che da anni mancava. A un certo punto, però, al nostro padreterno è balenata l’idea di continuare il sacrificio, questa volta però passando dalla proclamazione popolare, così è “salito” in campo mettendo da parte il proprio posto nell’Olimpo dei senatori a vita e addentrandosi nella selva dei venditori di facili promesse.

Infatti, per meglio ambientarsi e familiarizzare con la nuova posizione, anche il professore non fa passare giorno senza elargire promesse e impegni di scarsa credibilità, come ad esempio l’ultima uscita in merito alle pensioni dove è arrivato a smentire persino quello che ha scritto sul suo programma elettorale circa l’innalzamento dell’età pensionabile.

Ultima perla in questo mare di saggezza è la trovata “shock” del Cavaliere di restituire l’IMU pagata nel 2012 in contanti.

A questo punto, è sempre più evidente che i vari “esponenti” attuali della politica credono davvero d’avere a che fare con gente credulona, che si lascia accecare da ogni misera parola che esce dalle loro bocche.

E allora credo di poter affermare, senza alcuna ombra di dubbio, che in questa campagna elettorale ciò che risulta pericolosamente assente sia proprio la “verità”. Una mancanza ingiustificata, della quale temo ne pagheremo tutti le conseguenze. Come dire che tutto il resto è noia, così come cantava Franco Califano.
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