23 giugno 2021

Abigail Disney e il senso di ribrezzo per i miliardari

Ospite di un programma della CNN, l’erede dell’impero creato da suo zio Walt spara a zero contro la vita scellerata e sopra le righe dei ricchissimi, capaci solo di accumulare denaro e studiare come pagare meno tasse

Autore: Redazione Fiscal Focus
La “Walt Disney Company” ha una spina nel fianco del tutto anomala, difficilissima da togliere perché di cognome fa proprio Disney. Oltre a far parte del “Club dei Milionari” che chiede maggiori tasse sulle proprie fortune per dare una mano al mondo in difficoltà, Abigail Disney, figlia di Roy e nipote di Walt, scende spesso in polemica con l’azienda di famiglia.

All’inizio dello scorso anno ha criticato ampiamente la decisione della “Disney Park” di licenziare migliaia di lavoratori durante il lockdown per la pandemia. E un anno prima se l’era presa con l’allora direttore generale Bob Iger, titolare di un appannaggio pari a 66 milioni di dollari all’anno, 1.400 volte superiore allo stipendio medio di un dipendente Disney, definito “folle”.

Abigail è una miliardaria anomala: malgrado abbia ereditato 120 miliardi di dollari, non esita a bacchettare pubblicamente chi ha conti correnti stellari e prendere di approfittare del sistema fiscale per scansare quanto più possibile le tasse. L’ha fatto ancora una volta poche ore fa, ospite di un programma della CNN, sparando a zero, come sempre: “Quello che fatico a sopportare in un mondo che gira storto sono le persone comodamente sedute sui sedili posteriori delle loro limousine, impegnate tutto il giorno a guadagnare montagne di soldi e studiare come non pagare le tasse, mentre la maggior parte della gente si alza ogni mattina per andare a lavorare facendosi il c**o solo per sbarcare il lunario”.

A scatenare le ire dell’erede Disney una notizia che in questi giorni sta tenendo banco negli Stati Uniti, secondo cui alcuni miliardari americani, tra cui Jeff Bezos, Bill Gates ed Elon Musk, nonostante la loro immensa ricchezza avrebbero trovato il modo di pagare l’imposta minima sul reddito, al contrario della maggior parte dei comuni mortali.

Poco dopo, Abigail ha alzato la mira puntando ancora una volta contro i dirigenti dell’azienda di famiglia, gli stessi che aveva bacchettato la scorsa primavera durante la pandemia, quando neanche la crisi era riuscita a evitare i dividendi agli azionisti e i bonus miliardari assegnati dai dirigenti a loro stessi.

“Per molte persone, specialmente quelle più radicate nella cultura dell’accumulare denaro, l’etica è solo un vago fastidio, un insieme astratto di principi che non possono assolutamente resistere di fronte ad una vita vissuta velocemente, degli affari condotti in modo vincente e dei concorrenti sbranati senza pietà”. Per lei, la ricchezza è una forma di dipendenza per cui non esistono cure: “Quando ti abitui ad avere tutto ciò che ti passa per la testa finisci con il volere sempre di più, perché qualsiasi cosa tu abbia si trasforma in pura normalità. Conosco centinaia di persone che volano su jet privati e preferirebbero essere fucilati piuttosto che accontentarsi di una poltrona in classe “Economy” di una compagnia aerea normale, perché significherebbe camminare attraverso un terminal mischiandosi con il mondo reale”.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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