Vabbè, in fondo non è una sorpresa, scoprire che la tranquilla, placida e neutrale Svizzera è il primo Paese al mondo per ricchezza media. E non si tratta di supposizioni, ma dei risultati dell’edizione 2024 del “Global Wealth Report” di UBS, società globale di servizi finanziari con sede a Zurigo, guarda caso. Conti alla mano, secondo i calcoli messi insieme dal report, il patrimonio medio di un adulto che vive nel Paese dei cantoni è pari a 709.612 dollari, quasi 100mila in più del Lussemburgo, che si assesta al secondo posto con 607.524€. Il podio si completa con Hong Kong, che malgrado sia in salita rispetto allo scorso anno, contiene la media pro capite di ricchezza in 582mila dollari, ben 120mila in meno rispetto ai fortunati elvetici.
A sorpresa, giù dal podio la battaglia si fa aspra e non mancano le sorprese. Gli Stati Uniti ad esempio, patria per il 38% dei milionari planetari, slittano dalla terza alla sesta piazza con 564.862 dollari, seguiti da Australia (546.184), Danimarca (448.802) e Nuova Zelanda (408.231). Completano la top ten Singapore (397.708), Norvegia (382.575) e Canada (375.800).
E l’Italia? Già, il Bel Paese è sceso al 24esimo posto, perdendo una posizione rispetto a un anno fa, con 220.216 dollari. La ricchezza media, racconta il report, da queste parti è calata del 4% a partire dallo scorso anno, mentre quella globale saliva del 4,2%, trainata da quella dell’area Emea (+4,8%) e quella della regione Asia-Pacifico (+4,4%).
In Italia, i valori finanziari rappresentano poco più del 45% del patrimonio lordo complessivo, al pari della Germania e quasi la metà della media dell’UE occidentale. Ma agli italiani va comunque riconosciuto un merito: sono risparmiatori virtuosi con solo l’8% di debiti, il valore più basso dell’UE occidentale, meno della metà della media del continente e poco più di un terzo del valore in Svizzera. Ma le previsioni per il nostro paese tendono la rosa: secondo alcune previsioni, entro il 2028 il numero di adulti con un patrimonio che superi il milione di dollari crescerà del 9%, ovvero con 123.000 nuovi miliardari rispetto al 2023.
Al momento, meglio di noi fanno il Regno Unito al 13esimo posto (350.264), la Francia che si tiene stretta la 14esima piazza (329.123), la Germania alla posizione 17 (264.789) e la Spagna al 22esimo posto (225.675).
Ma la classifica cambia prospettiva se si calcola la ricchezza mediana anziché quella media, ovvero la ricchezza del cittadino. Il confronto tra le due classifiche diventa curioso perché è il sintomo evidente della ripartizione della ricchezza: più il patrimonio mediano si avvicina a quello medio, più la ricchezza è distribuita in modo equo, e al contrario più i due valori restano distanti, più significa che la ricchezza si concentra nelle mani di pochi.
A comandare questa classifica è il Lussemburgo, con un patrimonio mediano di 372.258 dollari, seguito da Australia (261.805), Belgio (256.185), Hong Kong (206.859) e Nuova Zelanda (202.525). Nella top 10 rientrano anche Danimarca (193.669), Svizzera (171.035), Regno Unito (163.515), Norvegia (152.233) e Canada (142.587). L’Italia conquista un’onorevole 13esima piazza, con 113.754 dollari.
Il dato globale racconta una verità incontestabile: negli ultimi anni, il mondo è diventato più ricco in tutti i segmenti e la ricchezza cresce ovunque anche se spesso a velocità diverse. Lo dimostra il calo, dal 2008, della percentuale di persone nella fascia di ricchezza più bassa, a fronte di un aumento percentuale di quelle presenti in ogni altra fascia. A titolo di esempio, la percentuale di adulti con meno di 10.000 dollari si è quasi dimezzata tra il 2000 e il 2023, e la maggior parte di queste è passata direttamente alla fascia successiva, quella che oscilla tra 10.000 e 100.000 dollari, cifra più che raddoppiata.
La stessa ricerca annuale di UBS, in circa 30 anni ha monitorato che molte più persone di quanto si immagini nel corso della loro vita riescono a cambiare fascia patrimoniale, con il conforto che risulta assai più probabile salire sulla scala patrimoniale che precipitare verso il basso.
Per finire con un altro dato: nel corso dei prossimi 25-30 anni, più di 83.000 miliardi di dollari saranno lasciati in eredità. Ed è quasi una conseguenza che il numero di milionari sia destinato a crescere. Soltanto un anno fa rappresentavano l’1,5% della popolazione adulta, con gli Stati Uniti in pole position con quasi 22 milioni di persone (il 38% del totale), al secondo posto la Cina continentale con poco più di sei milioni e quasi il doppio del Regno Unito, al terzo posto.