Le fatture elettroniche continuano a crescere, tant’è che nel primo semestre del 2021, si registrano 253 miliardi in più. Al contempo, si evidenzia un aumento del 21,3% anche dell’imponibile Iva, in relazione al medesimo periodo del 2020. Tali dati emergono dall’ultimo rapporto sulla fatturazione elettronica del dipartimento delle Finanze, risalente al 23/08/2021.
L’aumento dell’Imponibile Iva di imprese e professionisti, ha permesso allo Stato, di guadagnare circa 225,98 miliardi di euro. L’incremento è stato più evidente per le persone fisiche (+24,1%) con guadagni pari a 15,4 miliardi di euro. Le persone non fisiche, invece, hanno registrato una variazione positiva (+21,2%), con un’entrata di circa 237,5 miliardi in più rispetto al 2020.
Nel dettaglio, l’imponibile fiscale delle persone non fisiche, considerando sia le attività economiche chiuse che quelle aperte, nel mese di giugno, registra un tasso di variazione positiva, equivalente al 21,5% (+43,1 mld di euro). Più precisamente, per le attività chiuse si registra una crescita del 26,2% (+23,1 miliardi), mentre per quelle aperte è del 17,8% (+19,9 mld).
Per quanto riguarda le persone fisiche, l’imponibile fiscale ha subito una crescita del 18,1% (2,2 mld di euro) in relazione al medesimo mese del 2020. La variazione dell’imponibile risulta, dunque, positiva sia per le attività aperte (+16,3% pari a 1,3 mld) che per quelle chiuse (+21,9% equivalente a 879,4 milioni).
Il Lazio rappresenta l’unica eccezione, infatti la crescita delle persone non fisiche, registra un calo dell’1,4%. Il Friuli Venezia Giulia, invece, evidenzia una crescita pari al 32,5%.
Per quanto concerne l’imponibile delle persone fisiche attraverso la fatturazione elettronica, la provincia autonoma di Bolzano ha registrato l’aumento minore (+10,8%). In Calabria, invece, l’aumento è stato pari al 28,4%.
Il settore edilizio ha avuto un ruolo cruciale nella crescita dell’imponibile, soprattutto nel primo semestre del 2021, gli aumenti più significativi, infatti, si sono verificati nei seguenti settori:
- costruzioni (+36,1%);
- estrazioni di minerali da cave e miniere (+31,9%);
- attività manifatturiere (+31,1%).
Nel mese di giugno, nei servizi di ristorazione e nelle attività ricettive, il fatturato è aumentato dell’82% , con un incremento dell’Iva del 13,8%.
In difficoltà, invece, le organizzazioni e gli organismi extraterritoriali (-91,1%) nonché le attività di famiglie e convivenze, come per esempio i datori di lavoro per personale domestico (-47,3%).
A livello territoriale, gli incrementi più significativi dell’imponibile Iva derivanti dalla fatturazione elettronica, si sono registrati in:
- Friuli Venezia Giulia (+31,9%);
- Calabria e Sicilia (+29,1%).
Al contempo, il Lazio è l’unica regione ad aver subito un calo (-0,8%).
Per quanto riguarda le professioni, nel semestre, l’imponibile IVA delle persone fisiche, rilevato attraverso la fatturazione elettronica, è aumentato del 25,2%. La crescita più lieve è avvenuta nella provincia autonoma di Bolzano (+13,1%) mentre quella più significativa in Campania (+35,1%).
In conclusione, si evidenzia che la Lombardia ha il peso maggiore (24,5%), con una crescita dell’imponibile pari al 23,8%. Sul totale (+25,2%) ha inciso con un +5,9%.
Il Lazio, invece, ha sottolineato un peso dell’11,5%, con una crescita imponibile del 24,3%, la quale ha inciso sul totale di 2,8%.