L’inflazione l’ha avuta vinta. Molti italiani si arrendono e alleggeriscono il carrello della spesa. E cambiano le abitudini nel fare la spesa. Infatti, si riducono le quantità acquistate per cui si preferisce fare una spesa minore e più frequente in vista delle promozioni, si preferisce acquistare prodotti discount o con la marca del distributore che risultano più convenienti, e si rinuncia a ciò che non viene valutato come strettamente necessario. E così nei primi sette mesi dell’anno 2023, la variazione delle vendite è del -3% come segnala il “Rapporto Coop 2023 - Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani”, ed è previsto un ulteriore calo di un altro mezzo punto entro il 2024. La gravità che emerge da questa indagine, è che molti di noi hanno rinunciato all’acquisto di prodotti ortofrutticoli, le vendite registrano infatti un calo del 15,6% rispetto agli ultimi due anni, e stanno modificando la propria dieta in funzione di ciò che costa meno piuttosto che abbracciare sempre di più i benefici della dieta mediterranea, che come sappiamo privilegia frutta e verdura.
Noi che non possiamo fare molto sui redditi che sono rimasti fermi con l’aumento dell’inflazione, vi diamo oggi invece qualche indicazione concreta su dove andare a fare la spesa per risparmiare.
Andare al discount sicuramente resta l’opzione più conveniente ma fate attenzione perché è proprio qui che il carrello della spesa è rincarato in misura maggiore, ben del +15% rispetto al 2022, per tanto non bisogna pensare che entrare in un discount qualsiasi ci dia un risparmio di sicuro, anzi bisogna sceglierlo con cura, perché è possibile trovare discount dove i prezzi sono maggiori che in un ipermercato o supermercato, in cui i prezzi sono rincarati rispettivamente del 11% e del 12%. Secondo Altroconsumo, che come ogni anno svolge un’indagine sui supermercati più convenienti in tutto il territorio italiano confrontando 1 milione e 600mila prezzi di 125 categorie di prodotti in 67 città (periodo di rilevazione dei dati: 1 marzo-7 aprile 2023), una coppia con due figli che spende mediamente 8.548 euro l’anno (stando agli ultimi dati Istat) può arrivare a risparmiare fino a 3.455 euro comprando i prodotti in assoluto più economici in vendita nei discount.
Vediamo, a questo punto, quindi, dove far la spesa per risparmiare.
Se si desiderano prodotti di marca le catene più convenienti sono:
- in parimerito al primo posto: Esselunga Superstore e Famila Superstore;
- secondo posto: Ipercoop;
- terzo posto: Pam;
- quarto posto: Spazio Conad.
Spazio Conad risulta, inoltre, essere l’insegna più economica con prodotti a marchio del distributore, ovviamente esclusi i discount.
Se si desiderano prodotti economici, i discount più convenienti sono:
- al primo posto, per la prima volta: In’s Mercato;
- secondo posto: Aldi;
- terzo post: Dpiù;
- quarto posto: Eurospin;
- quinto posto: Prix Quality.
Differenze di prezzo fino al 200% per lo stesso prodotto - Le oscillazioni di prezzo per lo stesso prodotto, tra un punto vendita e l’altro, anche nella stessa città, può arrivare anche a quasi il 200%. Ecco alcuni esempi raccolti da Altroconsumo:
- le penne rigate della marca “La Molisana” si trovano al Carrefour Market di via Monza 134, a Milano, a 0,89 euro, mentre all’Ipercoop di via Quarenghi costa 2,29 euro: la variazione è 156%;
- la birra “Moretti”, ricetta classica, confezione da due lattine da 33 cl, a Bologna costa 0,79 euro al supermercato Alì di Via Bergami, oppure 2,24 euro alla Coop di via Casciarolo: con una variazione del 184%; lo stesso prodotto a Milano porta l’etichetta di 0,89 euro ai punti vendita della Conad di via Venini e viale Padova, mentre al Tigros di via Maffucci viene 2,19 euro.
Città dove il carrello della spesa è più economico -I prezzi variano molto da città in città. Le città dove una famiglia potrebbe risparmiare di più scegliendo con accortezza il punto vendita in cui fare la spesa è Cremona che ha delle differenze di prezzo tra un punto vendita e un altro per lo stesso prodotto addirittura del 25% e, quindi si potrebbe risparmiare fino a quasi 2 mila euro all’anno. A seguire troviamo Mantova, dove è possibile risparmiare fino a 1.600 euro in un anno, mentre quattro consentono un risparmio sopra i 1.300 euro, rispettivamente: Bologna (1.392 euro), Bergamo (1.378 euro), Roma (1.327 euro) e Reggio Emilia (1.309 euro).
La differenza, invece, si fa meno ampia al sud Italia, ad esempio a Reggio Calabria, Messina, Cosenza e Caserta, il risparmio potrebbe variare tra i 45,90 e i 160 euro. Sassari e Palermo risultano invece le città più care in assoluto.
Insomma stando a questa indagine la spesa conviene farla al Nord-est, infatti la maggior parte dei marchi primi in classifica sono presenti solo al nord Italia. Emerge invece come città più economica in assoluto dove fare la spesa: Vicenza, in particolare all’Iper Rossetto di Torri di Quartesolo. Affrettatevi tutti ad andare lì allora, ma attenzione per chi non si trova in zona! Prima di mettervi in macchina per raggiungerlo fatevi bene i conti perché anche gli aumenti di benzina incidono sul costo della nostra spesa, e ultimamente sono talmente elevati che non ci inducono certo a percorrere grandi distanze per fare la spesa lontano da casa. Dopo aver letto questo articolo e a conti fatti, valutate bene, quindi, se vi conviene tornare al solito alimentari dove siete abituati a fare la spesa sotto casa.