7 giugno 2021

Il leader britannico Johnson ai membri del G7: “vaccinazione globale entro il 2022 per sconfiggere la pandemia”

Nella prossima settimana, avrà luogo, a Cornovaglia, contea situata all’estremità sud-occidentale dell’Inghilterra, l’incontro al vertice del G7, un'organizzazione intergovernativa ed internazionale composta dai sette maggiori Stati economicamente avanzati del pianeta.

In tale occasione, il primo ministro britannico, Boris Johnson, avanzerà ai leader del gruppo, la proposta di sottoscrivere un accordo comune, in modo da procedere alla vaccinazione globale contro il Covid-19, entro la fine del 2022. Un traguardo del genere, rappresenterebbe l’impresa singola più grande nella storia della medicina e l’opportunità di sconfiggere la pandemia, da quanto emerge dalle dichiarazioni di Johnson.

L’incontro al vertice del G7, sarà il primo in presenza, dallo scoppio della pandemia, al quale parteciperanno gli Stati Uniti, la Francia, l’Italia, il Giappone, la Germania, il Canada e il Regno Unito, i Paesi maggiormente industrializzati. Dalle notizie della Bbc, emerge che i primi quattro Paesi sopracitati, hanno reso noto il numero di dosi che destineranno a Covax, il programma globale per l’equo accesso ai vaccini, mentre il governo britannico e quello canadese, non si sono ancora pronunciati in merito alla questione.

Tra l’altro, il summit G7, rappresenta il primo viaggio all’estero di Joe Biden, nella carica di Presidente degli Stati Uniti. Per quanto concerne la donazione di dosi di vaccino ai Paesi più poveri, il governo americano assicura che ne donerà 80 milioni, un numero significativo rispetto agli altri Paesi membri del G7. L’Inghilterra, infatti, ha ordinato 500 milioni di dosi per una popolazione di 67 milioni di abitanti, assicurando di donare ogni dose in eccesso, ma il ministro della Salute, Matt Hancock, ha esplicato la mancanza di quest’ultime.

D’altra parte, il governo britannico, asserisce di aver condotto lo sforzo per garantire ai Paesi sottosviluppati la possibilità di disporre dei sieri vaccinali, riferendosi ai fondi erogati per il siero sviluppato dall’Università di Oxford e AstraZeneca; considerando che 96% delle 80 milioni di dosi gestite da Covax sono state fornite da AstraZeneca, e, inoltre, Londra ha stanziato 548 milioni di sterline indirizzate a tale programma.

Infine, gli esperti, evidenziano che anche se i Paesi più sviluppati a livello globale, hanno immunizzato gran parte della popolazione, se agli Stati più poveri non si consente un accesso massiccio ai sieri vaccinali, il Covid-19 continuerà a circolare e si svilupperanno nuove varianti.
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