Chissà come dev’essere, l’ultimo giorno di lavoro dell’uomo più ricco della galassia. È facile immaginare che i documenti più importanti siano già stati firmati da mesi, e le ultime ore in ufficio siano un saluto ai collaboratori, qualche battuta, la scatola marrone per portarsi via le foto di famiglia, le aspirine, le caramelle alla menta, fazzoletti di carta e qualche pacchetto di cracker, quello che normalmente si tiene nei cassetti di una scrivania. E che forse non è diverso neanche se sei un miliardario.
Da domani, Jeff Bezos inizia una nuova vita. A 57 anni, ha davanti a sé un patrimonio personale che “Forbes” ha calcolato in 200 miliardi di dollari, i saldi estivi appena scattati e un regalo per la pensione che non è il solito orologio dei colleghi, ma una toccata e fuga nello spazio a bordo della “New Shepard”, la navetta che ha voluto e finanziato insieme alla sua compagnia spaziale, la “Blue Origin”. Partirà il 20 luglio prossimo, ma senza bagaglio, perché tanto il volo dura pochi minuti.
Nel frattempo, al suo posto alla guida del colosso “Amazon” arriva Andy Jassy, manager conosciuto in patria per essere il proprietario dei “Kraken”, la squadra di hockey su ghiaccio di Seattle. Laureato con lode ad Harward, Jassy entra in Amazon nel 1997 come responsabile del marketing, e crea dal nulla il “Web Service” che gli vale la nomina di vicepresidente prima, e di amministratore delegato poi. Ma soprattutto, Bezos vede in lui la possibilità di tirare i remi in barca dopo una corsa durata 27 anni e costellata da vittorie, intuizioni clamorose e innovazioni che hanno cambiato le regole dell’esistenza al mondo intero, ma senza dimenticare qualche incidente di percorso come le accuse di pratiche anticoncorrenziali, le lamentele di dipendenti maltrattati e più che altro indagini e ricorsi dell’antitrust scattate in mezzo mondo.
In realtà, Jeff non si eclissa, riservandosi il ruolo di presidente esecutivo del consiglio di amministrazione dell’impero, ma la data segna comunque la fine ufficiale di un’epopea iniziata nel celebre garage di Jeff, e per adesso conclusa con un 2020 chiuso in modo trionfale con 386 miliardi di dollari di fatturato, 1,3 milioni di dipendenti e 1.700 miliardi di dollari di valore in Borsa.
Tornato sulle Terra, dopo essersi tolto il piacere di passare alla storia come il primo turista spaziale e il primo anche del “trio delle stelle”, i tre dei miliardi americani innamorati dello spazio che oltre a lui conta Richard Branson ed Elon Musk, Bezos ha dichiarato che si occuperà delle altre attività del gruppo, a cominciare proprio dalla “Blue Origin”, seguito dal “Washington Post” e dalla lotta al cambiamento climatico e al pianeta. Una sorta di giardinaggio, per uno che il mondo potrebbe comprarselo.
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