22 giugno 2021

La UE mette sotto indagine Google

Aperta un’indagine dell’antitrust per verificare eventuali comportamenti anticoncorrenziali nella pubblicità online, che nella sola Europa vale 20 milioni di euro

Autore: Redazione Fiscal Focus
È ufficiale: la Commissione europea ha acceso i riflettori su “Google” aprendo un’indagine formale antitrust che ha il compito di stabilire se il colosso di Mountain View abbia violato le leggi europee in materia di concorrenza.

Secondo quanto trapela da Bruxelles, che di recente ha rafforzato i propri poteri di indagine e aumentato gli importi delle sanzioni, che possono arrivare al 10% del fatturato globale, l’indagine è partita dal sospetto che Google abbia limitato l’accesso ad altre aziende dei dati degli utenti per scopi pubblicitari, con il solo fine di sfruttarli in prima persona. Si tratta di un ghiotto mercato basato sui banner pubblicitari che nella sola Europa nel 2019 è stato stimato in 20 miliardi di euro, su cui la Francia per prima aveva già avviato un contenzioso chiuso con una sanzione da 220 milioni di euro.

“I servizi pubblicitari online sono il modo in cui Google e gli editori monetizzano i propri servizi online. Google raccoglie dati da utilizzare per scopi pubblicitari mirati, vende spazi pubblicitari e funge anche da intermediario pubblicitario online. Quindi Google è presente a quasi tutti i livelli dell’offerta della catena per la pubblicità display online. Siamo preoccupati che Google abbia reso le cose più difficili per i rivali online sui servizi pubblicitari per competere nel cosiddetto ad tech stack. La parità di condizioni è essenziale per tutti nella catena di fornitura e la concorrenza leale è importante sia per gli inserzionisti che per raggiungere i consumatori sui siti degli editori e agli editori per vendere il loro spazio agli inserzionisti, per generare entrate e finanziamenti per i contenuti”, ha commentato Margrete Vestager, capo dell’antitrust, aggiungendo che l’indagine appurerà anche il monitoraggio degli utenti da parte di Google.

La replica del colosso americano non si è fatta attendere: “Migliaia di aziende europee utilizzano i nostri prodotti pubblicitari per raggiungere nuovi clienti e finanziare i propri siti internet. Scelgono i nostri prodotti perché sono competitivi ed efficaci. Continueremo a confrontarci in modo costruttivo con la Commissione Europea per rispondere alle richieste di chiarimento e dimostrare i benefici che i nostri prodotti portano alle aziende e ai consumatori europei”.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy