5 agosto 2022

Lo sviluppo sostenibile in Africa

Autore: Rachele Pozzato
Negli ultimi anni lo sviluppo sostenibile ha scalato le liste delle agende dei grandi Paesi diventando obiettivo urgente e di primaria importanza, come hanno dimostrato gli interventi in materia prevista dal PNRR e le numerose normative comunitarie in Europa, ma non solo.

Non solo ambiente - Oltre a un’economia circolare che salvaguardi l’ambiente per affrontare il cambiamento climatico, si sono ripresi argomenti di vitale importanza che guardano alla creazione di società pacifiche, centri urbani sostenibili, parità di genere o qualità dell’istruzione. Un altro punto di grande innovazione che le Nazioni Unite hanno previsto è che tutti i Paesi cooperino al raggiungimento di questi obiettivi.

I vantaggi di uno sviluppo sostenibile - La crisi causata dalla pandemia ha certamente rallentato queste tendenze, in alcuni casi perfino invertito, ma contro le previsioni di molti, uno dei Paesi in cui la crescita è stata costante è stato il continente africano, seppur con un processo lento e disomogeneo tra le sue varie regioni.

Il punto di vista dei Paesi occidentali rimane tuttavia profondamente differente da quello della popolazione africana, ed è fondamentale capire questo per comprendere i processi di sviluppo di questi Paesi: le emissioni di gas serra, per esempio, non sono la principale preoccupazione in questi territori, perché a intimorire maggiormente ci sono la povertà e la fame della popolazione. Diventa fondamentale però parlare di sostenibilità quando il cambiamento climatico va a gravare su questi equilibri già fragili: da questo dipendono infatti eventi e catastrofi come siccità o inondazioni, che inevitabilmente saranno viste come principali cause di fame e povertà. Condizioni, peraltro, sempre più frequenti e pressanti anche in Europa. È così dunque che è arrivata la consapevolezza di quanto sia fondamentale uno sviluppo green anche in Africa, con cui le politiche delle grandi potenze occidentali, ma anche i giganti orientali come Cina o India, hanno iniziato a intessere stretti rapporti di collaborazione.

Lo sviluppo di questi Paesi, infatti, da anni già si concentra su un’economia circolare e sullo sviluppo ambientale, soprattutto nelle zone meno industrializzate dove meno si è risentito dello sfruttamento delle risorse naturali in atto da decenni e decenni.

Le risorse del territorio - La consapevolezza fondamentale è che il territorio africano sia sede di percentuali altissime di risorse: terreno arabile e coltivabile, giacimenti minerari e petroliferi, riserve di cobalto o di diamanti. Tutte queste risorse possono fare la loro parte in questo processo di cooperazione internazionale allo sviluppo.

In alcuni territori le energie rinnovabili da qualche tempo sono quelle che permettono accesso ad elettricità o acqua a una fetta sempre crescente di popolazione, peraltro sempre in continuo aumento. Si sfruttano sempre di più l’idroelettrico o l’eolico, con progetti e iniziative sempre nuovi in cantiere, grazie anche all’appoggio occidentale.

Il recente sviluppo - I grandi numeri della popolazione africana, peraltro prevalentemente molto giovane, rendono l’Africa un paese più promettente di quanto si potesse pensare in passato, calcolando anche un costante sviluppo economico che ha reso il Paese un importante interlocutore per le economie europee. Fermo restando le zone d’ombra come l’altissima povertà o un difficile accesso alle risorse per tutte le componenti della popolazione, non si può negare che gli stati africani abbiano, negli ultimi decenni, fatto grandi passi avanti.

La principale attività economica è certamente quella agricola, sia per la tradizione rurale del paese ancora non superata, sia per le risorse offerte dal territorio; la produzione alimentare di questo settore è sia al principio di numerosi cambiamenti ambientali sia l’ambito in cui più si risente delle avversità climatiche, ma è proprio su questa si concentrano gli sforzi dei capi di stato africani e degli investimenti occidentali.

Si deve in questo caso tenere conto della necessità di accrescere la produzione per stare dietro ai ritmi di crescita di popolazione che ne sono sì il motore per l’abbondanza di forza lavoro, ma a cui bisogna dare sostentamento, senza tralasciare le realtà sociali all’interno di cui si inseriscono queste produzioni.

È in questa cornice, dunque, che la rivoluzione verde è diventata per l’Africa un’urgenza più che in altri paesi.

Nuove prospettive - L’Africa deve sicuramente consolidare il suo ruolo nello scenario e nel dialogo internazionale, e per farlo c’è bisogno di incrementare e aggiustare tanti aspetti come l’inclusione di tutta la popolazione in questo processo di sviluppo, per ridurre le diseguaglianze e le disparità, creare posti di lavoro per i giovani per contrastare i flussi migratori e una rivoluzione digitale per non rimanere tagliata fuori dal progresso.

Le cooperazioni con l’Europa devono essere svolte in prospettiva di un superamento degli sfruttamenti dell’epoca coloniale, con la creazione di sistemi e modelli per uno sviluppo tutto africano, cui l’occidente possa guardare come palestra di sostenibilità.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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