Assoprofessioni (di cui la Lapet è socio fondatore) è stata convocata ieri 4 marzo in audizione presso la Commissione lavoro pubblico e privato della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva “Sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l'intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro”.
“La nostra confederazione, che riunisce e rappresenta attività professionali di cui alla legge n. 4/2013, ritiene che l’IA possa giocare un ruolo di importante collaboratore nel campo della contabilità, della gestione finanziaria e negli assetti organizzativi. – ha commentato il presidente Assoprofessioni Giorgio Berloffa - Le aziende e gli studi professionali stanno investendo in questo settore, per portare l’automatizzazione dei sistemi di contabilità, per ridurre sempre di più i margini di errore”.
Assoprofessioni crede che nonostante l’IA si stia innovando molto velocemente, presenta ancora tanti limiti, sul lato cognitivo e sul lato tecnico, che non gli permettono di gestire in totale autonomia i procedimenti aziendali, contabili e di organizzazione societaria. “Ad ogni modo è possibile prevedere che l’IA non sarà dirompente per quanto riguarda la sostituzione dei lavoratori, ma riteniamo che possa servire a diminuire notevolmente i margini normali di errore sulle relative mansioni lavorative” ha aggiunto Roberto Falcone segretario generale Assoprofessioni. Al contempo Assoprofessioni invita a tenere alta l’attenzione su eventuali impatti negativi, riferendosi ad esempio all’aspetto sociologico, laddove l’IA può portare ad un appiattimento delle capacità cognitive dell’essere umano. Perplessità sono anche state espresse circa l’applicazione nel campo della Giustizia. “Si parla di sentenze che potranno essere emesse con l’intelligenza artificiale, e questo spaventa molto, in quanto specialmente nel settore penale è in ballo la vita delle persone, e la stessa non può dipendere da un algoritmo” precisa Berloffa.
Ed ancora dubbiosa è Assoprofessioni sull’applicazione dell’IA da parte dell’Amministrazione Finanziaria per quanto riguarda gli indici di pericolosità fiscale e le liste selettive di controllo. “Riteniamo che non sia corretto far dipendere da un algoritmo la fedeltà fiscale di un contribuente con le relative ripercussioni sociali, quali l’esclusione da norme premiali, e penalizzandolo nei confronti di altri contribuenti ai quali l’algoritmo ha dato un punteggio elevato” ha concluso Falcone nella consapevolezza che l’argomento necessita di importanti approfondimenti per i quali la confederazione si conferma disponibile a portare il suo contributo anche nel prosieguo dei lavori parlamentari.
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