17 ottobre 2013

Abracadabra… a voi la TRISE!

A cura di Antonio Gigliotti

Per tutti i film che si rispettano, prima di dare un giudizio, come qualcuno mi faceva notare, occorre aspettare, per valutare e fare una eventuale critica quanto mai giusta e fedele. In tutta franchezza, però, ci sono fatti ed eventi per i quali abbiamo anche atteso abbastanza! Mi riferisco alle scelte governative che da un paio d’anni si susseguono rimpiazzando una tassa con l’altra, illudendoci di toglierle quando invece cambia solo il nome. Ecco, se non avessimo avuto la saggezza di ‘dar tempo’ facendo così esaurire la pazienza, è probabile che la nostra indignazione sarebbe esplosa già da qualche mese, spingendo i politicanti di turno a cambiar mestiere.

I fatti concreti ai quali mi riferisco sono sotto gli occhi di tutti, si susseguono da anni e si sono acuiti negli ultimi mesi quando, invece di pensare a ciò che accadeva al Paese, ci si è preoccupati di ciò che andava svolgendosi nelle camere da letto di questo o quell’uomo politico. Abbiamo assistito al peggio del peggio!

In uno scenario in cui, di giorno in giorno, le aziende chiudono o ‘fuggono’ oltre i confini italiani, verso lidi fiscali più congeniali alle loro strutture produttive, con un Paese in preda alla crisi economica che non allenta, complice un altissimo livello di tassazione, dal governo delle larghe intese ci si aspettava un intervento più maturo, visto che i ministri hanno protratto la consultazione anche fino a tarda serata. La Legge di Stabilità, attesa e quanto mai necessaria, avrebbe dovuto dare una svolta, auspicio alimentato anche dagli interventi dei giorni scorsi del presidente Letta. Parlo di riduzione delle tasse, di incisivi tagli alla spesa pubblica e di un aumento dei soldi in busta paga dei dipendenti. Ad oggi, però, nessuno dei tre obiettivi pare sia stato raggiunto.

Signori, ecco la Trise! E già, siamo sempre al solito gioco delle tre carte: tolgono l’Ici e mettono l’Imu, tolgono l’Imu, la Tares e la Tarsu e mettono la Trise. Il cilindro dell’esecutivo sembra contenere solo sigle simpatiche, che racchiudono però nuove imposizioni per i cittadini/contribuenti.

Il parere di chi ha redatto e dato il via libera a questa Legge di Stabilità è che la nuova Trise dovrebbe costare di meno ai contribuenti. Tuttavia ritengo che questa sia la prima bugia. Pare che il governo pensi che i cittadini italiani siano una massa di ‘pecore’ alle quali basta indicare la strada e quelle seguono, senza chiedersi il perché. Lo stesso governo aveva detto che avrebbe trasferito ai Comuni 2 miliardi di euro per coprire le esenzioni e le detrazioni che avrebbero potuto fissare in autonomia. Purtroppo però nella Legge di Stabilità il trasferimento è stato dimezzato! Come pensate che facciano i Comuni a provvedere al risanamento dei mancati trasferimenti? In sostanza una sola cosa appare chiara: cambiano i nomi, si moltiplicano le sigle, ma alla fine il peso delle tasse non diminuisce, anzi sembra aumentare in modo sempre più esponenziale.

I rappresentanti delle varie organizzazioni sindacali hanno bollato la manovra come deludente e preoccupante. Del resto, anticipare una riduzione del carico fiscale e poi apprendere che lo stesso scenderebbe dal 44,3% al 43,3% in tre anni, penso che sia assolutamente poca cosa.

E anche il preannunciato taglio del cuneo fiscale è apparso del tutto ridicolo!

Se sono queste le premesse, mi chiedo quali siano gli interventi volti a dare una scrollata all’economia e far ripartire aziende e consumi.

Ma non si diceva che erano finiti i sacrifici e che si vedeva la rinascita? In ambito ciclistico si dice, usando una metafora, che oramai abbiamo scollinato”! Ma, cari amici qui, di discesa ancora non se ne vede, di fronte abbiamo solo salita.

Qualche esponente di spicco, continuando la stagione dei proclami, dice che non si è messa la mano nelle tasche degli italiani… Risulta dunque evidente che costui non vive in Italia, altrimenti saprebbe che è un’ennesima bugia dal momento che se i comuni si vedono tagliati i fondi, per rimpinguare le casse comunali si rifaranno sui cittadini, o no?

Cari amici, come ebbi a dire qualche settimana fa, con questa gente non ne usciamo. Con questa legge di stabilità si può anche morire, trattandosi di un provvedimento che non aiuta l'economia a crescere e che prevede un aumento consistente delle tasse per ora abilmente (ma mica tanto) camuffate.

Ma la tanto sbandierata spending review dov’è finita??

Forse i nostri politici oltreché studiare un po’ di più, dovrebbero anche leggere! A tal proposito consiglio loro un testo, facile e molto piccolo, di Alfredo Marcheselli dal titolo ‘FISCO E INFERNO’, all’interno del quale potrebbero trovare tanti spunti. In particolare, lo stesso autore ricorda come la regina Elisabetta I d’Inghilterra ebbe ad affermare che il fisco non dovrebbe mai essere esoso, ritenendo che i quattrini rendono più nelle tasche dei cittadini che nelle casse dell’Erario…. e io aggiungerei: PAROLE SANTE!
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