6 giugno 2014

COMMERCIALISTI: LA PROROGA DELL’INGIUSTIZIA

Autore: Antonio Gigliotti
Cari amici e colleghi,

eccoci di nuovo a fare i conti non solo con imposte e adempimenti, quanto anche e soprattutto con la reiterata e conclamata incompetenza dei vertici del sistema fiscale italiano.

Fra pochi giorni, appena una settimana, scade Unico e ancora non si ha sentore di alcuna proroga. Certo è che questa potrebbe arrivare anche la sera prima, come in effetti pare sia ormai prassi della nostra Amministrazione Finanziaria posticipare scadenze a ridosso delle stesse. Lo stiamo vivendo con la Tasi, ma ne abbiamo avuto clamorosi esempi anche in passato senza neanche il bisogno di andare troppo lontano nel tempo.

Cambiano i governi, si alternano i direttori generali, ma la minestra rimane sempre quella! Insipida e riscaldata!

Con l’ultimo Consiglio dei ministri il governo ha varato il decreto legge ‘ponte’ contenente la proroga ufficiale della Tasi per quei Comuni considerati ritardatari, perché non hanno deliberato le aliquote entro lo scorso 23 maggio. La disposizione è stata inserita nel decreto legge ‘Irpef’, ma lo stesso verrà convertito in legge successivamente al 16 giugno, quindi è stato necessario un intervento straordinario.

Dunque, ben venga il decreto ‘ponte’, siamo tutti sollevati dalla notizia che la proroga è ufficiale, tuttavia non si è risolto proprio niente! Si consideri infatti che questo posticipo, come tra l’altro spiegato dalla stessa Agenzia nelle Faq pubblicate in settimana, non riguarda l’Imu, che dovrà essere versata anche per gli immobili per i quali la Tasi è stata spostata a ottobre. Quindi, intendiamoci, i nostri studi saranno in ogni caso in preda al caos. E non solo per quel che concerne i Comuni ritardatari!! Sì, perché se anche una buona parte degli enti ha deciso in tempo le nuove aliquote, le relative delibere risultano nella maggior parte dei casi incomprensibili, se non addirittura incomplete.

È vero, l’Amministrazione Finanziaria ci ha concesso le già citate Faq! Perfetto! Peccato però che le stesse siano state pubblicate in questi giorni, quindi parallelamente all’interpretazione delle delibere, commercialisti e contribuenti sono altresì chiamati allo studio delle Faq!

Cosa si evince da tutto ciò? A mio parere siamo ancora al cospetto di un atteggiamento che manifesta lo scarso rispetto nei confronti, in primis, dei cittadini/contribuenti, e secondariamente nei confronti della nostra categoria, sempre tanto solerte nel compiere il proprio dovere anche senza adeguati strumenti tecnici e teorici.

Ecco, ben comprendo le esigenze dei Comuni, che hanno bisogno di liquidità e quindi si scagliano contro la proroga generalizzata degli adempimenti in oggetto, tuttavia si deve altresì considerare che uno studio non può lavorare in questo clima di stress e ingorghi fiscali!

Ma si rendono conto che, anche a voler lavorare giorno e notte, in una manciata di giorni non si arriva a capo di nulla?

Senza tralasciare il fatto che una disposizione che prevede la proroga di una sola fascia di contribuenti genera disparità nell’intera platea, andando quindi contro quanto stabilito dallo Statuto del Contribuente. Siamo infatti innanzi a una decisione che considero non equa, addirittura ingiusta, che rende colpevoli degli errori amministrativi i professionisti e i cittadini. Qui abbiamo per le mani non solo la violazione della tanto calpestata Legge n. 212/2000, ma anche di un palese atteggiamento di poca considerazione nei confronti di quanti lavorano quotidianamente per rendere meno complicato il sistema fiscale italiano. E non è giusto! Non è giusto che le colpe di chi amministra male cadano sui contribuenti e sui commercialisti!

Democrito affermava che “è buona cosa ostacolare chi commette un'ingiustizia. Se non si riesce a fare questo, è buona cosa non commettere ingiustizie insieme a lui”. Per tale ragione noi dobbiamo far sentire la nostra voce, dimostrando il chiaro disaccordo nei confronti di chi commette giorno dopo giorno questo genere di ingiustizie.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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