29 giugno 2016

COMMERCIALISTI. VERGOGNA SENZA LIMITI

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,
ma chi l’ha detto cha abbiamo toccato il fondo? Basta un badile, un po’ di prestanza fisica e c’è sempre spazio per scavare. Mancano pochi giorni alla scadenza di Unico. E adesso, dopo la sudata proroga, ci si è messo anche Gerico con l’ultimo aggiornamento. Qualcosa non quadra. Non ci avevano redarguito “niente rinvio perché i software sono arrivati in tempo utile” facendoci peraltro sentire inadeguati? In realtà niente di nuovo sotto il sole. Di modifiche a Gerico ne avevamo già avute cinque. Ma non paghi, hanno deciso di farci passare ancora intere splendide notti nei nostri studi, a pochi giorni dalla scadenza. Gli inglesi per farsi ascoltare hanno deciso di dire addio all’Europa e al grido di chi contesta il Regno Unito tornato ad essere la perfida Albione, noi invece dovremmo imparare a non vivere nella paura, ad agire in modo altrettanto dirompente contro l’incapacità dell’Amministrazione Finanziaria. Ma non ne siamo capaci. Forse non ancora. Abbiamo bisogno di una classe politica che ascolti la nostra voce, che inizi a vivere nella realtà, la nostra. E’ prioritario semplificare il ginepraio burocratico in cui siamo seppelliti oppure occuparci del bicameralismo perfetto? Eppure la Francia ha messo a ferro e fuoco il Paese contro il Jobs Act, l’Inghilterra ha scelto Brexit e l’Italia? Esulta per la Nazionale, si indigna per i risparmiatori truffati dalle banche ma concretamente cosa sta facendo? La cosa che gli riesce meglio: farsi governare dalla paura di cambiare, dal terrore di alzare la voce e di fare scelte impopolari invece di trovare la forza di decidere il proprio futuro. Altrimenti continuiamo così, a vivere nell'oblio, quello che uccide giorno dopo giorno.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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